Beatrice Casartelli, a 17 anni da Milano al Mit di Boston: "Innamorata della matematica"

La ragazza ha frequentato il liceo scientifico Volta, poi è partita per gli Stati Uniti: adesso studia nella migliore università del mondo (e nel campus aiuta anche i compagni)

Beatrice Casartelli nel campus americano con il diploma

Beatrice Casartelli nel campus americano con il diploma

Milano - A 17 anni ha fatto il suo ingresso al Massachusetts Institute of Technology di Boston, unica italiana della sua annata e tra le più giovani della "migliore università al mondo" secondo il QS University Rankings. Il viaggio nel cuore della matematica di Beatrice Casartelli comincia al liceo scientifico Volta di Milano. Prima scelta di vita. Beatrice, infatti, viveva a Como, dove ha frequentato elementari e medie. "È sempre stata innamorata della matematica, sin da piccina - racconta la mamma, Antonella Brambilla - quando cercavamo il liceo abbiamo ampliato il raggio d’azione, sapevamo che il Volta era un’eccellenza e abbiamo deciso di trasferirci a Milano, dove già lavoravo, per la scuola".

I primi tre anni li ha trascorsi lì, aggiungendo allo studio Olimpiadi e Giochi della matematica. "Esperienze che mi sono servite tantissimo - racconta la studentessa - poi mi sono informata per frequentare tutto il quarto anno all’estero. Ho scelto una scuola vicino a Boston, la città più europea degli Stati Uniti, e ho deciso di diplomarmi lì, all’Hopkinton High School".

Restare o tornare a Milano per conseguire anche la maturità italiana? Il dilemma. All’inizio Beatrice era combattutissima. Poi ha cominciato a guardare le università. "Non trovavo un percorso che rispondesse alle mie aspettative in Italia - racconta - qui le università costano parecchio, sarei rimasta solo se mi avessero accettato nelle migliori per compensare i sacrifici". La mamma era dalla sua parte: "È figlia unica, abbiamo sempre messo la sua istruzione come priorità - ricorda Antonella - e anche se mi pesa non averla qui vicino la seguo in questa sua passione per lo studio".

Beatrice ha mandato 10 lettere per le “application“, consapevole del fatto che l’impresa non fosse tra le più semplici: Mit, Harvard, Stanford erano in cima alla lista. Appena è arrivata la lettera dal Mit ha visto coronarsi un sogno.

Oggi studia Matematica e Management insieme. "Qui ci sono meno paletti tra le discipline", sorride. Vive nel campus dell’università ed è attivissima. Si divide tra studio, volontariato e lavoro. "Per contribuire alle spese ed essere un pochino indipendente ho trovato un lavoretto nel campus - spiega Beatrice, che a novembre ha compiuto 18 anni - Registro i pacchi che arrivano alla reception e contatto gli studenti per venire a ritirarli. Mi sento anche meno in colpa per tutti i sacrifici che sta facendo mamma".

È entrata anche in una 'Sorority', la Sigma Kappa: "Non è come si vede nei film - sottolinea - siamo molto attive e ci occupiamo in particolare di Alzheimer". Non solo. Bea è un “pleasure educator“: ha seguito corsi di formazione per promuovere la salute e le relazioni nel campus. Alla sua porta è appeso un cartello: "Tutti qui sanno che possono bussare e chiedermi aiuto o una parola di conforto. Mi piace sentirmi utile".

 

 

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