"Basta propaganda, ce ne andiamo"

Il comitato Sottocorno abbandona il tavolo sul piano di abbattimento delle barriere architettoniche

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di Laura Lana

L’associazione Sottocorno se ne va dal tavolo partecipativo sul Peba, il piano di abbattimento delle barriere architettoniche. L’organismo era stato costituito dall’amministrazione nei mesi scorsi, dopo aver avviato un progetto di ricognizione e programmazione sullo stato dell’arte in città.

Dimissioni che avvengono "dopo poco più di un anno dalla sua instaurazione, visto l’esser venuto meno alla prerogativa principale che lo doveva caratterizzare, ovvero arrivare a definire un documento finale che scaturisse da un percorso partecipato con le associazioni di rappresentanza e, più in generale, con la cittadinanza".

L’associazione, presieduta dal portavoce Massimiliano Corraini, riprende anche una vicenda, che ha caratterizzato la primavera e l’estate sestese, vale a dire l’abbattimento dei platani al Villaggio Falck proprio secondo il progetto di restyling per rimuovere le barriere architettoniche. "La mancanza di condivisione e di programmazione su quanto discusso rendono superficiale tale tavolo, a cui abbiamo partecipato da subito con entusiasmo dedicando persone e tempo. La mancanza di rispetto al verde, il voler identificare gli interventi con la prerogativa del minor costo e non dell’intervento migliore rende inutile la partecipazione attiva".

Una questione di merito, ma anche di metodo, dice l’associazione, che ha deciso di ritirarsi anche per il "modus operandi visto durante l’interazione dei cosiddetti tavoli di condivisione". Un’uscita dal tavolo che è stata ricordata anche dal Partito Democratico durante il consiglio comunale dell’altra sera.

"Forte è la delusione, poiché consideriamo tale progetto del Peba fondamentale per la riqualificazione di una città, che per decenni è stata vittima di speculazioni edilizie e industriali che hanno visto distruggere il territorio e ridurre ai minimi termini la qualità della vita e dei servizi – commenta il consiglio direttivo dell’associazione Sottocorno-. L’aver relegato poi il tavolo partecipativo più a un tavolo di propaganda che di condivisione, di fatto registra il fallimento delle premesse iniziali".

Il tavolo avrebbe dovuto lavorare sulle priorità di intervento, dopo una iniziale mappatura degli ostacoli che era stata presentata un anno fa dagli uffici, che avevano realizzato anche un sondaggio in città.

"Già a luglio l’associazione aveva fatto presente le sue considerazioni. Legano l’intervento al Villaggio Falck al Peba, quando invece si tratta di una riqualificazione autonoma, più articolata e condivisa con i residenti che hanno scelto il tipo di operazione – replica l’assessore ai Lavori Pubblici Antonio Lamiranda -. Il tavolo non è politico, ma è costituito dalle rappresentanze e associazioni, oltre alla responsabile del Peba".

E qui sta, però, un altro nodo sostanziale per l’avanzamento del tavolo di condivisione e i progetti per la rimozione delle barriere architettoniche.

In questo momento, infatti, il Peba è pure azzoppato nella sua procedura, perché è stata spostata proprio la funzionaria responsabile del piano a un altro settore (le alienazioni e i piani triennali e biennali) e, quindi, manca il personale comunale dedicato.

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