Sogni di grande baseball al Kennedy firmato l’accordo tra Fibs e Comune

Il centro sportivo sarà gestito dalla Federazione per i prossimi 16 anni

Il baseball e il softball pronti al ritorno

Il baseball e il softball pronti al ritorno

Milano, 1 agosto 2017 - Ore 1545 di un lunedì non ordinario, in data 31 luglio 2017. Un nuovo anno zero per il Centro Kennedy, che in uno dei giorni più caldi di questa estate viene finalmente ceduto dal Comune alla FIBS, la Federazione Italiana Baseball e Softball. Una convenzione che vedrà la struttura di via Olivieri finire nelle mani della suddetta federazione per i prossimi 16 anni. Come dire: è andata finalmente. Perché la storia del Kennedy è quella di un romanzo senza fine. Una telenovela fatta e finita, in salsa italiana. Con una buona dose di burocratese che non guasta mai. E che, spesso, inceppa una macchina organizzativa che invece vorrebbe viaggiare spedita.

Il centro  aveva riaperto i battenti lo scorso 25 aprile, dopo che solo un mese prima il nuovo presidente della Federazione, Andrea Marcon, lo aveva chiuso per poter eseguire i lavori necessari per la messa a norma. Il ritorno alla luce e alle attività di baseball, softball e tennis, però, non garantiva lunga vita al centro. L’ultimo passo, quello formale e burocratico, è stato finalmente compiuto. Ora cosa accadrà? Sicuramente ci sarà da rimboccarsi le maniche e portare il centro ad essere agibile. Il sogno di tutti, Fibs e Milano Baseball su tutte, è quello di poter avere gare di IBL nell’impianto, ma per questo ci vorranno ancora tanti mesi, ipoteticamente almeno 24. Il dado, però, è tratto. La storia del Centro Kennedy è di quelle lunghe e tortuose. Un impianto che venne regalato dalla facoltosa famiglia americana al Comune sul finire degli anni ‘60, per poter dare una spinta alla diffusione del baseball nel nostro Paese. Impianto che venne gestito dal Comune fino al 2002, poi subentrarono a turno Milanosport, Cus Milano, Hockey Milano 24 e l’ATI di Walter Bertini. Che, dal 2008 assieme proprio al Milano Baseball, avrebbe dovuto rilanciare l’impianto. Cosa non accaduta per una serie di problemi di varia natura, che hanno portato le parti anche in tribunale per una vicenda ancora non conclusa.

La gestione diretta della Fibs sarebbe dovuta cominciare, in verità, l’8 aprile 2015, giorno della firma tra l’allora presidente federale Riccardo Fraccari e l’allora assessore allo Sport di Milano Chiara Bisconti del protocollo d’intesa che, oltre ad assegnare in gestione alla Fibs lo storico campo milanese, avrebbe dovuto garantire anche 500mila euro messi a disposizione dal Comune per la messa a norma dell’impianto. Il cambio di giunta e la retromarcia del nuovo assessore Roberta Guaineri ha di fatto creato scompiglio, con il Milano Baseball che si è autoretrocesso in Serie C e il nuovo presidente Fibs Andrea Marcon che si è dovuto risiedere ad un tavolo a negoziare. Questa firma è sicuramente una vittoria proprio del presidente Marcon, ma ora bisogna rimboccarsi le maniche: il terreno di gioco è agibile, tutto il resto no. Tribune, spogliatoi e quant’altro, tutto fatiscente. I 500.000 euro messi a disposizione dal Comune serviranno proprio per far partire i lavori. E far rinascere il Centro Kennedy.

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