Milano, lancio con il paracadute dalla gru: vivo per miracolo

Il salto vicino all’area Expo finisce contro un palo

La gru di via Daimler 8 a Cascina Merlata dalla quale i due si sono gettati

La gru di via Daimler 8 a Cascina Merlata dalla quale i due si sono gettati

Milano, 16 novembre 2018 - Giù da 91 metri per provare «l’ebbrezza» di paracadutarsi dalla gru di un cantiere privato dopo aver scavalcato l’ingresso nella notte. È la pericolosissima bravata che poteva costare la vita al 32enne romano Fabio Caldani: il volo si è concluso contro un palo della luce, e solo per fortuna l’operaio con la passione per i lanci nel vuoto se l’è cavata con un trauma cranico e diverse ferite.

Mezzanotte di ieri, siamo in via Daimler a Milano, a due passi dall’area che per tutto il 2015 ha ospitato i padiglioni dell’Esposizione universale: lì ci sono i lavori in corso della ditta Cmb, c’è un palazzo in costruzione. A un certo punto, stando a quanto poi ricostruito dai carabinieri del Radiomobile, compaiono dal nulla Caldani e l’amico Luca Di Prinzio, 33enne originario della chietina Guardiagrele: i due scavalcano le recinzioni e iniziano a salire. Una volta in cima alla gru, i base jumper si preparano all’azione. Il primo a spiccare il volo è Di Prinzio, che atterra sull’asfalto secondo le previsioni. Nel frattempo, però, uno dei vigilantes che sorvegliano il cantiere si è accorto di quanto sta accadendo e inizia a correre verso il cantiere. Tocca a Caldani, ma qualcosa non va: il paracadute si apre regolarmente, ma, forse per un errore, il 32enne si schianta contro un palo della luce esterno. L’impatto è terribile, e sulle prime la situazione pare gravissima. Per fortuna, l’allarme rientra nel giro di pochi minuti: all’arrivo di sanitari del 118 e militari del Radiomobile, Caldani è cosciente, seppur dolorante e intontito dalla brutta botta alla testa.

L’ambulanza si dirige a sirene spiegate verso il Policlinico, dove il 32enne verrà trattenuto per diverse ore in osservazione: le sue condizioni non destano preoccupazione, probabilmente verrà dimesso a breve. Gli investigatori ricostruiscono la dinamica e fanno scattare le denunce a piede libero: sia Caldani che Di Prinzio dovranno rispondere dei reati di violazione di domicilio e getto pericoloso di cose (in questo caso di loro stessi). Pare che il 33enne abbia confidato ai carabinieri: «Settimana prossima avevamo in programma un’azione simile anche in Sicilia». Un’azione che per ovvie ragioni non andrà mai in scena. E si spera che l’incidente serva da lezione ai due spericolati base jumper. Un episodio del genere si era verificato nel luglio del 2013, quando Maurizio “Maury” Di Palma, professione tornitore, aveva trascorso tutta la notte sulle Terrazze del Duomo per poi spiccare il volo da una guglia all’alba. Quella volta, era andato tutto come da programma: Di Palma era atterrato al centro della piazza, a favor della telecamera impugnata da un amico che poi avrebbe rilanciato il filmato sui social. Tutto sommato, è andata bene pure ieri: l’incidente di via Daimler avrebbe potuto avere conseguenze ben più drammatiche.

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