Pero, massacrato con un posacenere: Omar ucciso dai clienti ubriachi

Dopo giorni in ospedale il barista 57enne si è arreso. Il socio: " Non si può morire in questo modo "

Omar Ismael, ucciso fuori dal suo bar

Omar Ismael, ucciso fuori dal suo bar

È morto Omar Ismael il 57enne egiziano picchiato selvaggiamente da due clienti che aveva allontanato dal bar “Dandana Caffè” di Pero, nell’hinterland milanese. Colpito a calci, pugni e con un posacenere di vetro alla testa poco dopo la mezzanotte di martedì scorso da due giovani ucraini, poi tratti in arresto. Omar era ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Humanitas di Rozzano. Sposato, padre di una ragazza di 12 anni, in Italia da questi trent’anni, molto conosciuto in paese, da un anno era socio di Farid Solima, titolare del locale di via Figino nel centro cittadino. Martedì sera, poco dopo mezzanotte, ha allontanato due ucraini di 26 e 38 anni, operai e con precedenti di polizia, erano ubriachi e davano fastidio agli altri clienti del locale. Non era la prima volta, i due ucraini che abitano nell’hinterland milanese, in altre occasioni, dopo aver alzato il gomito, si erano resi protagonisti di episodi spiacevoli.

L'aggressione

Il 57enne ha chiesto loro di allontanarsi e li ha accompagnati alla porta. È proprio qui, davanti al locale, che è stato aggredito: calci, pugni e spintoni, poi è stato colpito con un posacenere ed è caduto, sbattendo il capo e, una volta a terra, è stato picchiato ancora. Il socio e altri avventori hanno cercato di fermare i suoi aggressori. Tutto è successo in pochi minuti. Fatali i colpi alla testa con un pesante posacenere. Aveva un vistoso ematoma. "Lui era per terra, non si muoveva, aveva perso conoscenza e aveva una grossa botta sulla testa - racconta il socio in lacrime - abbiamo chiamato il 112, sono passati 30-40 minuti, poi è arrivata un’ambulanza e un’automedica. Abbiamo capito subito che le sue condizioni erano gravissime noi abbiamo sperato e pregato per lui. Oggi ( ieri , ndr ) intorno alle cinque avevo appena aperto il locale quando è arrivata la terribile notizia. Non si può morire in questo modo".

L'accusa di omicidio

In via Figino insieme all’ambulanza anche una pattuglia della Tenenza di Pero, insieme ai colleghi del Radiomobile della Compagnia di Rho ha fermato i due ucraini che dopo l’aggressione non hanno tentato di allontanarsi. Li hanno portati in caserma, arrestati per lesioni gravissime e trasferiti nel carcere di San Vittore a Milano. Il pm di turno Leonardo Lesti aveva inoltrato al gip la richiesta di convalida e di misura cautelare in carcere, ma con l’accusa di tentato omicidio. Nel frattempo dopo l’udienza di convalida i due ucraini erano stati posti agli arresti domiciliari. Con la morte del 57enne il capo d’imputazione sarà di omicidio.

I testimoni e le riprese

Gli inquirenti hanno ascoltato testimonianza di altri clienti, al vaglio anche i filmati di sorveglianza del bar ristorante e della zona per ricostruire l’aggressione. "Ora vogliamo giustizia, per lui, per sua moglie e sua figlia", commentano alcuni amici. La notizia dell’aggressione di Omar aveva sollevato proteste da parte dei residenti e commercianti: venerdì mattina una manifestazione di protesta spontanea davanti al municipio per chiedere più sicurezza e maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine. Ieri pomeriggio la notizia, "noi abbiamo chiuso il locale, tanta gente è venuta a farci le condoglianze e portare i fiori".

 

 

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