Barista massacrato. "Adesso basta"

Cittadini mobilitati per chiedere più sicurezza e offrire solidarietà all’uomo che lotta tra la vita e la morte

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di Roberta Rampini

Tre hashtag #perocontrolaviolenza, #iononcisto e #alziamolatesta. Centinaia di commenti sui social e decine di video di denuncia. All’indomani del brutale pestaggio dell’egiziano di 57 anni, socio del bar pizzeria Dandana di via Figino a Pero, cittadini e commercianti chiedono maggiore sicurezza. La mobilitazione iniziata sul web potrebbe arrivare presto in piazza, come invita a fare Lucia Anna Vagante (nella foto) sulla pagina facebook “Sei di Pero se...“. Dietro gli hashtag si leggono le storie di persone che hanno paura e che auspicano maggiori controlli delle forze dell’ordine. "È molto triste vedere la deriva che questo paese ha preso, come se non interessasse a nessuno, come se chi vi abita non contasse niente, come se fossimo un paese fantasma", scrive Letizia. "Vivere in un luogo così triste, sporco, abbandonato è davvero spiacevole e non capisco come si possa essere arrivati a tanto – concorda Marco –. La mancanza totale di controlli seri e mirati, forze dell’ordine che latitano o che ti rispondono ‘ha ragione ma più di così non possiamo fare’, l’assoluta assenza di spazi di aggregazione. In questo paese: non è garantita nemmeno l’illuminazione. Adesso basta farsi prendere per i fondelli così, basta accettare di essere buoni cittadini in un luogo dove le regole sembrano non esistere più". Arrabbiati ma non rassegnati come Vincenzo: "Non lamentiamoci qui su Facebook e basta, scendiamo in strada, organizziamo un corteo con la stampa e la televisione". E ancora: "pensavo che il far west fosse limitato a Milano ma temo che le istituzioni non abbiano più il controllo del territorio, dispiace vedere un tentativo di integrazione di giovani imprenditori stranieri fallire tristemente in tragedia. Spero che la giustizia infligga pene esemplari". Intanto mercoledì sera il Dandana era aperto, dietro il bancone il titolare. Qualcuno è andato a chiedere informazioni sullo stato di salute del 57enne e a portare solidarietà. La vittima presa a calci e pugni, colpita con un posacenere di vetro da due ucraini di 26 e 38 anni che erano stati allontanati dal locale perché ubriachi e molesti, è ancora ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Humanitas di Rozzano. La prognosi è riservata, sta lottando tra la vita e la morte.

L’unica buona notizia in questa tragica vicenda è che i due aggressori sono stati arrestati dai carabinieri della Tenenza di Pero e del Radiomobile di Rho. Ora si trovano nel carcere San Vittore di Milano con l’accusa di lesioni gravissime, ma il Pm del Tribunale di Milano, Leonardo Lesti, ha inoltrato al gip la richiesta di convalida e di misura cautelare in carcere, ma con l’accusa in tentato omicidio.

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