Barconi sui Navigli, la storia infinita Gli abusivi non pagano la rimozione

Nuovo contenzioso davanti al Tar tra il Comune e i tre ristoranti sfrattati dallo storico corso d’acqua. La Giunta pretende 171mila euro per le spese, le società chiedono l’annullamento delle ingiunzioni

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di Massimiliano Mingoia

Il caso dei barconi abusivi sul Naviglio pavese non si è ancora chiuso. No, perché il Comune nell’ottobre 2019 ha chiesto ai tre ristoranti sfrattati dallo storico corso d’acqua milanese di pagare le spese per la rimozione dei barconi, in totale 171.528 euro, ma Ristorante delle Mole sas, Alande srl e Rosca srls non solo si rifiutano di pagare la somma delle tre ingiunzioni di pagamento a loro notificate ma hanno fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale per chiederne l’annullamento.

La storia infinita continua. Ancora una volta davanti ai giudizi amministrativi. Parliamo di una vicenda durata decenni e alla fine decisa a favore dell’amministrazione dal Tar, ma solo dopo un lungo ed estenuante contenzioso sul provvedimento dei barconi abusivi adottato da Palazzo Marino il 20 maggio 2014 e contestato, anche quella volta, dai ristoratori sui barconi. Il provvedimento municipale del maggio 2014, testualmente, recitava: "Si invita codesta società al rilascio dello spazio acqueo occupato con i barconi presenti sulla sponda di via Ascanio Sforza entro il termine di 120 giorni dal ricevimento della presente. In caso di mancato rilascio lo scrivente settore del Comune provvederà ad emettere e notificarvi ordinanza di sgombero per l’esecuzione coattiva del rilascio con il supporto della forza pubblica ed addebito di tutte le spese a codesta società". I ristoratori abusivi, come ricordato sopra, hanno provato a contestare la decisione per via legale. Ma il 16 luglio 2015, con sentenza passata in giudicato, il Tar della Lombardia confermava la legittimità del provvedimento assunto dal Comune. Legittima la rimozione dei barconi adibiti ad attività commerciale di ristorazione in quanto "abusivi". Punto. Risultato finale, o quasi: il 3 gennaio 2018 la Polizia locale, su indicazione dell’assessore al Demanio Roberto Tasca, ha iniziato le operazioni di sgombero coattivo dei barconi, durante le quali i vigili urbani hanno accertato tutte le violazioni commesse dai ristoratori. Non solo. Il 23 maggio 2019, a consuntivo di tutte le spese sostenute per la rimozione, il Comune emetteva la comunicazione dei costi di rimozione di 171.092 euro, richiedendone il pagamento entro 30 giorni, avviso notificato il 27 maggio 2019 alle società ricorrenti quali condebitori in solido. Ma neanche stavolta i ristoratori abusivi si sono decisi a pagare le spese per la rimozione dei barconi. L’Area Riscossione del Comune, dunque, ha emesso le tre ingiunzioni di pagamento. In totale, 171.528 euro.

Il contenzioso infinito continua davanti al Tar. Le tre società puntano a evitare di saldare i conti con Palazzo Marino. La Giunta, invece, si è costituita in giudizio per ottenere la conferma dai giudici che i costi per la rimozione dei barconi debbano essere pagati dai ristoratori abusivi. Alla prossima puntata.

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