Il comandante dei vigili resta al suo posto, Sala affida il caso all'ex pm Colombo / VIDEO

Antonio Barbato ha consegnato una memoria difensiva dopo le intercettazioni emerse da un filone dell'inchiesta su presunti referenti dei clan malavitosi al Nord

Antonio Barbato

Antonio Barbato

Milano, 31 luglio 2017 - Il comandante della polizia locale di Milano, Antonio Barbato, resterà al suo posto, almeno per il momento. Il suo caso, però, verrà esaminato dalla commissione Legalità e trasparenza del Comune di Milano. La relazione difensiva di Barbato, sul suo coinvolgimento nelle intercettazioni di un'inchiesta della Dda di Milano sugli affari di presunti referenti e imprenditori legati al clan catanese Laudani, verrà esaminata dalla commissione sulla Legalità e trasparenza del Comune presieduta dall'ex pm di Mani pulite, Gherardo Colombo. Lo ha deciso il sindaco Giuseppe Sala dopo un colloquio di poco meno di un'ora con l'assessore alla Sicurezza, Carmela Rozza.

IL CASO - Il caso è scoppiato quando sono emerse le intercettazioni che vedono protagonista anche Barbato. Il comandante dei vigili è stato intercettato dalla procura di Milano il 30 marzo 2017 al telefono con Domenico Palmieri, ritenuto dai pm un "facilitatore" della cosca catanese Laudani. Secondo la ricostruzione della procura milanese, nel corso della telefonata Palmieri offre al comandante dei vigili di far pedinare un sindacalista col quale Barbato era in conflitto chiedendo in cambio informazioni su una gara d’appalto. L’intercettazione è negli atti depositati dal gip Giulio Fanales, in un filone collaterale delle indagini che il 15 maggio hanno portato all’arresto di una dozzina di presunti referenti dei clan malavitosi al Nord. Barbato, comunque, non è mai stato iscritto nel registro degli indagati ed è stato solo sentito dai magistrati come persona informata dei fatti. 

LA POSIZIONE DI SALA - Antonio Barbato nella mattinata di oggi, lunedì 31 luglio, ha consegnato una memoria difensiva: "Ho preso atto della memoria che ho girato a Gherardo Colombo, presidente del Comitato per la Legalità, la Trasparenza e l'Efficienza amministrativa del Comune di Milano - afferma Giuseppe Sala - Mi sembra cioè doveroso fare ulteriori approfondimenti e il Comitato è il soggetto più indicato per avere un corretto quadro della situazione - prosegue il sindaco -. Solo a valle di tutto ciò sarò in grado di valutare la posizione del comandante Barbato".

LA DECISIONE DELL'ASSESSORE - "Antonio Barbato non aveva preso sul serio questa proposta di pedinamento e anche il magistrato a quanto sembra si è fatto l'idea che non c'è reato". Così l'assessore alla Sicurezza del Comune di Milano, Carmela Rozza, ha commentato la relazione difensiva presentata dal comandante dei vigili urbani per fare chiarezza sul suo coinvolgimento nelle intercettazioni di un' inchiesta della Dda di Milano sugli affari di presunti referenti e imprenditori legati alla mafia. L'assessore ha incontrato Barbato questa mattina in un faccia a faccia in cui l'ha trovato "sereno". Barbato nella sua relazione avrebbe spiegato che conosceva Domenico Palmieri (arrestato in quell'inchiesta) in quanto ex sindacalista Uil. "Un sindacalista di lungo corso che molti altri conoscono - spiega l'assessore -. Non aveva nessuna consapevolezza di altro, lo incontrava in quanto sindacalista. Questo è un presupposto fondante che spiega nella sua relazione". A chi le ha chiesto se il comandante del vigili ha ancora la sua fiducia, l'assessore ha risposto: "Oggi non ho motivo di dire il contrario. Io e il sindaco riteniamo di dover fare questo percorso con la commissione Trasparenza per dare totale chiarezza al comando e alla cittadinanza".

 

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