Bar Sincero, rifugio dall’anima popolare

Al 50 del Giambellino il locale gestito da 46 anni dalla famiglia Liso. E mamma Lucia alza la clèr alle 5

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Un luogo di ritrovo, un rifugio senza fronzoli. Il Bar Sincero di via dei Biancospini mantiene la promessa del suo nome. Conserva un’anima popolare che probabilmente obbedisce a un genius loci del quartiere: non a caso ci troviamo a poche centinaia di metri dal mitologico "bar del Cerutti Gino" di gaberiana memoria. Il locale al civico 50 di via Giambellino però è passato nel 2014 nelle mani dei fratelli cinesi Giuseppe e Sergio Hu. Il Bar Sincero è invece gestito da 46 anni sempre dalla stessa famiglia: i Liso. "Quando mio padre Giuseppe lo ha rilevato nel 1976 era già un bar storico ma non siamo riusciti a risalire all’anno della sua fondazione. “Sincero” ad ogni modo era il nome del vecchio proprietario" spiega Giovanni, 51 anni, che, dopo la scomparsa del padre, lavora indefesso dietro al bancone assieme alla madre. È lei, Lucia Falcetta, 72 anni, ad alzare la saracinesca alle 5 del mattino. Poi la raggiunge il figlio che va avanti tutto il giorno a preparare caffè, panini, gelati (c’è pure il tradizionale carretto) e aperitivi fino alle 19.30 di sera. L’attività è rimasta aperta anche il mattino di Ferragosto.

"A due passi c’è un deposito Atm e quindi la clientela fra autisti di tram e bus non manca mai, soprattutto al mattino. La presenza dei residenti del quartiere invece si è diradata quest’anno perché tutti quelli che hanno potuto sono scappati al mare. Gli anziani per il caldo rimangono sempre a casa. Il risultato è che il pomeriggio e la sera sembra di stare nel deserto di tartari. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando c’era pure il Green pass per il consumo al tavolo, ho perso il 20% di fatturato" rivela il barista.

Ma al di là della flessione economica, il "Sincero" rimane un felice luogo di approdo per una pausa di relax o per chi si ritrova da solo in periferia e non ha nessuno con cui scambiare qualche battuta. Giovanni e Lucia sono pronti ad ascoltare chiunque e a servire un caffé con un bel sorriso. Non è poco.

A.L.

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