Milano, orologi pubblici: è l’ora del bando per la gestione

Sono 1.143 sparsi in tutta la città: chi si aggiudica la gara dovrà assicurare la manutenzione ma avrà la gestione pubblicitaria

Orologio pubblico

Orologio pubblico

Milano, 12 marzo 2023 - Milano è stata tra le prime in Europa ad avere una rete di orologi pubblici che, nel 1929, quando il Comune firmò la prima concessione, erano già cento. Oggi sono 1.143, a colonna o a bandiera, e non essendo digitali segnano ognuno un orario diverso ovviamente non proprio puntuale. Un “circaquasi” insomma.

Per gli orologi comunali  è “ora” di un nuovo bando per la loro gestione nei prossimi dieci anni. Saranno tutti dell’operatore che presenterà l'offerta migliore, partendo da un canone base annuo di 130 mila euro. In scadenza dell'attuale contratto, infatti, la giunta di Palazzo Marino su proposta dell'assessore al Bilancio e Patrimonio, Emmanuel Conte, ha approvato le linee di indirizzo per la nuova concessione, che prevede l'esercizio e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli orologi a fronte dello sfruttamento degli spazi pubblicitari di cui sono dotati. La precedente concessione è stata in vigore dal 1929 fino al 2010, anno in cui è stata avviata la procedura per la concessione attualmente vigente.

La pubblicità

Dei 1.143 orologi, 709 sono dotati di un cassonetto, posto al di sotto del quadrante, che consente l'esposizione di messaggi pubblicitari. Lo sfruttamento commerciale di questi spazi, concesso all'operatore, permette al Comune di mantenere il servizio senza costi: in vista della gara, il ricavo su dieci anni è stato quantificato in 6 milioni e 236mila euro. L'attuale concessione, che terminerà l'8 giugno, ha comportato, dal 2011 a oggi, per le casse comunali, un’entrata sia dal canone di concessione, sia dall'imposta sulla pubblicità di circa un milione e mezzo di euro.

Il bando

Il Comune procederà con una gara pubblica in un unico lotto, per garantire livelli uniformi del servizio su tutta la città. Il concessionario dovrà versare al Comune un canone minimo annuo di 130 mila euro, quale base d'asta soggetta a offerte in rialzo, oltre ad eventuali integrazioni successive legate ad incrementi del servizio, ad esempio l'installazione di nuovi impianti. L'aggiudicazione avverrà in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro