Il piccolo Diego annegato in piscina, nonni disperati: un attimo ha cancellato tutto

La tragedia a Bibbona (Livorno). Manola Murzi e Roberto Fioravanzi non si danno pace per quel maledetto istante in cui il bimbo di tre anni, Diego Montironi, è scivolato in acqua per recuperare un giocattolo

Una foto del piccolo Diego con i nonni

Una foto del piccolo Diego con i nonni

Milano - La famiglia riunita tra le montagne innevate. Gli scatti sui social del nipotino che cresce giorno dopo giorno: le giornate in spiaggia con un foulard annodato a mo’ di bandana sulla testa per proteggerlo dal sole, i piccoli gesti di tenerezza nel buen ritiro toscano di Bibbona, le passeggiate mano nella mano, la pappa sotto il pergolato. I preparativi per il matrimonio dei genitori e gli ultimi scampoli di vacanza prima del rientro a Milano, nell’appartamento in zona Città Studi.

Immagini di una vita felice spazzate via per sempre nella tarda mattinata di ieri, quando il piccolo Diego Montironi, che avrebbe compiuto 4 anni il prossimo 23 ottobre, è annegato nella piscina della villa dei nonni in località Poggio alle Tane. 

Secondo la prima ricostruzione degli investigatori dell’Arma, il bimbo è caduto accidentalmente in acqua senza braccioli attorno a mezzogiorno, con ogni probabilità per recuperare un giocattolo che gli era caduto e che ha attirato la sua attenzione. In quel momento, il piccolo era da solo, e ci è rimasto per pochissimo tempo.

Quando la nonna Manola Murzi, 64enne originaria di Livorno, si è accorta di quello che stava succedendo, lo ha subito tirato fuori, ma a quel punto Diego già non respirava più; le urla disperate della donna hanno richiamato l’attenzione del marito Roberto Fioravanzi, che è corso in suo aiuto.

I soccorsi sono stati altrettanto celeri: per un’ora, il medico arrivato a bordo di un’ambulanza partita da Cecina ha tentato di rianimare il bambino; purtroppo, però, il suo cuore non ha mai ripreso a battere. La salma del bimbo è stata trasportata all’obitorio del cimitero di Cecina, a disposizione dell’autorità giudiziaria: adesso magistrati e carabinieri delle stazioni di Bibbona e Guardistallo svolgeranno tutti gli accertamenti del caso per far luce sulla dinamica e confermare quanto ipotizzato nelle prime ore, anche se al momento non sembrano essere emersi elementi che possano far minimamente pensare a una pista alternativa a quella del tragico incidente.

Dell’accaduto sono stati immediatamente avvertiti anche la mamma Sara e il papà Matteo, trentenni di professione manager e avvocato, rimasti nella loro abitazione a due passi dal Politecnico per pianificare insieme le imminenti nozze. Era proprio lì, in quello stabile di recentissima costruzione, che i due avevano scelto di vivere con Diego e con i genitori di lei. Tutto cancellato in una manciata di interminabili e maledetti secondi.  

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