Bambino caduto a scuola Assolta la sua insegnante

A processo con rito ordinario, era imputata per la morte di Leonardo. Era solo in corridoio quando salì su una sedia e precipitò per 10 metri

Migration

di Anna Giorgi

Assolta "perché il fatto non costituisce reato". Finisce un incubo per l’insegnante di sostegno Orsola Caputo, una delle tre donne imputate di concorso in omicidio colposo per omessa vigilanza in relazione alla morte di Leonardo Acquaviva, il bimbo di cinque anni e mezzo precipitato nel vuoto nel 2019 dalla tromba delle scale della scuola Pirelli di via Goffredo da Bussero dopo essere salito in piedi su una sedia. La sentenza è stata pronunciata dal giudice monocratico dell’undicesima sezione penale del Tribunale, dopo che la procura, con il pm Letizia Mocciaro, aveva chiesto l’assoluzione della maestra con la formula del "non aver commesso il reato". "Siamo contenti di questo esito che restituisce alla mia assistita una serenità rispetto a una vicenda dolorosa che ha visto due genitori soffrire per la perdita di un figlio", ha commentato l’avvocato Michele Sarno, difensore di Caputo. Anche la Procura, ha spiegato ancora il legale, "ha riconosciuto che lei non ha avuto alcuna responsabilità nell’accaduto". La tesi difensiva, quindi, è stata sposata anche dall’accusa, che ha chiesto l’assoluzione, confermata dalla Corte. Orsola Caputo è stata l’unica delle tre indagate a scegliere il rito ordinario. L’altra maestra finita a processo, dopo una prima condanna in abbreviato, è stata assolta in Appello. L’unica condanna è arrivata per un’assistente scolastica, che ha patteggiato due anni.

La storia del piccolo Leonardo aveva tenuto tutti con il fiato sospeso. Il 10 ottobre del 2019 precipitò per una decina di metri e morì dopo quattro giorni in ospedale per via delle ferite riportate nella caduta. Le maestre erano accusate di avere "omesso la dovuta vigilanza sul bambino", avendogli consentito di "recarsi ai servizi igienici fuori dall’orario programmato" e violando così il regolamento dell’istituto e la direttiva della scuola avente ad oggetto la vigilanza sugli alunni. Leonardo era uscito per andare in bagno dalla sua classe al secondo piano della scuola elementare: nel tragitto tra il bagno e l’aula, si era fermato in corridoio, era salito su una sedia girevole e si era affacciato sulle scale. Si era sporto troppo, in base a una ricostruzione ipotizzata, precipitando per circa 10 metri. Quando Leonardo era in corridoio, non fu sorvegliato. "Da contratto devono vigilare sui bambini i docenti con l’aiuto dei collaboratori scolastici – aveva spiegato la dirigente scolastica Maria Stefania Turco – e in caso di un bisogno urgente durante le lezioni gli alunni devono essere accompagnati ai bagni".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro