Bambini picchiati in asilo, la maestra verso il patteggiamento

Ma le famiglie dei bambini protestano: «Così tornerà ad insegnare»

Le immagini dei maltrattamenti

Le immagini dei maltrattamenti

Milano, 13 dicembre 2016 - Botte. Violente strattonate. Tirate d’orecchi. Urla. E persino un morso sulla guancia di un bambino di due anni. Almeno venticinque episodi di maltrattamenti tutti documentati dai carabinieri che cinque mesi fa, esattamente il 27 luglio, arrestarono in flagranza il titolare dell’asilo Babyworld, Enrico Luigi Piroddi e la sua compagna, la maestra Milena Ceres. L’indagine era nata dalle dichiarazioni di due ex educatrici della struttura di viale Sarca. Oggi che gli incubi di quei bimbi maltrattati restano cicatrici profonde e difficili da guarire, la vicenda giudiziaria potrebbe finire con un patteggiamento di due anni e nove mesi per la maestra che riteneva i morsi e le umiliazioni «buoni metodi educativi». Milena Ceres, ai domiciliari, ha chiesto infatti il patteggiamento della pena, a seguito della richiesta di giudizio immediato da parte del pm sul quale, fra qualche giorno, è atteso il pronunciamento del gip Valerio Natale. Per l’avvocato Giulio Canobbio, che assiste 11 delle 13 vittime del Baby World, «si tratta di una richiesta inaccettabile. Il patteggiamento – spiega Canobbio – contempla infatti la concessione delle circostanze attenuanti generiche, che porterebbero di fatto la Ceres a evitare la pena detentiva».

«Inoltre - aggiunge Canobbio - non si capisce nemmeno il motivo per cui alla maestra dovrebbero essere concesse le attenuanti: la donna, cui sono stati contestati 25 episodi di maltrattamento in tre mesi di intercettazioni ambientali, non ha mostrato alcun segno di ravvedimento o anche solo di comprensione per la gravità della propria condotta. Andrebbe ricordato - dice ancora l’avvocato- che la donna nascondeva hascisc per uso personale all’interno dell’asilo e operava in una struttura con quattro educatori per 13 bambini, rapporto che sinceramente escluderebbe ogni rischio di stress da eccessivo lavoro». Qusto patteggiamento suonerebbe come un altro schiaffo per le 13 famiglie. «Con una pena così breve infatti, la maestra potrebbe, senza un giorno di carcere tornare a esercitare la sua professione», dice Ilaria Maggi, presidente de La Via dei Colori, l’associazione che ha in carico l’assistenza di alcune delle vittime- «Magari - aggiunge - ripetendo gli errori del passato e segnando la vita di altri bambini».

anna.giorgi@ilgiorno.net

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