Roberto, morto a Badia Pavese nel rogo della sua auto: "Eri speciale"

Donzelli, ex manutentore in servizio per l’ospedale San Paolo, è rimasto vittima di un incidente nel Pavese

Roberto Donzelli, milanese, 59 anni, morto nello schianto ieri all’alba

Roberto Donzelli, milanese, 59 anni, morto nello schianto ieri all’alba

Milano - I capelli bianchi incorniciavano uno sguardo dolce. "Di lui mi colpiva la generosità. Abbiamo lavorato vicini per anni, poi siamo rimasti in contatto. Se mi sentivo triste e avevo bisogno di una buona parola, sapevo di poter contare su di lui". Natascja Giudici ricorda così l’amico Roberto Donzelli, 59 anni, morto ieri all’alba dopo un incidente frontale sulla provinciale 193, all’altezza di Badia Pavese. Erano le 5.25 quando ha sbandato dopo una curva, invadendo la corsia opposta con la sua Dacia Sandero e scontrandosi con la Renault Espace guidata da un uomo di 60 anni, poi trasportato al San Matteo, non in pericolo di vita. L’auto di Donzelli, alimentata a Gpl, si è incendiata dopo l’impatto ed è diventata una trappola mortale.

Ci sono volute ore per identificarlo, una volta domato l’incendio. Nato a Milano, si era trasferito a Castel San Giovanni, nel Piacentino, e ieri mattina stava andando al lavoro. "Era un manutentore. Io l’avevo conosciuto all’ospedale San Paolo di Milano, dove per un periodo abbiamo lavorato insieme - continua Giudici -. Io come addetta alle pulizie, lui come elettricista manutentore", per un’azienda esterna. "A fine turno capitava di incontrarci alle macchinette del caffè e di scambiare due chiacchiere". Alla scadenza dell’appalto, oltre tre anni fa, Donzelli aveva cambiato lavoro, lasciando di lui un bel ricordo agli ex colleghi: "Era una persona buona e generosa", ha commentato ieri chi lo ha conosciuto. La notizia della tragedia ha sconvolto gli amici. "Io l’ho scoperto nel tardo pomeriggio - sottolinea Natascja - e sono stata travolta dal dolore. Nessuno si aspetta mai una cosa del genere, non si pensa mai che un incidente possa capitare a persone care, e invece così è stato. Non ci posso credere. Roberto era una persona fantastica: io ho perso i miei genitori e lui, sapendo quanto fossi triste, mi consolava. Anche se non lavoravamo più insieme, eravamo rimasti in contatto e ci sentivamo spesso". Aveva una moglie dalla quale si era separato, e due figli. Diverse le foto che pubblicava sul suo profilo Facebook: in vacanza, al lavoro, nel tempo libero. Lo si può vedere con il casco e la pettorina dentro un cantiere, così come ritratto davanti a una vigna o durante una passeggiata nei boschi. Postava frasi che invitavano a riflettere, come: "Sarà solo durante i temporali della vita che capirai per chi conti davvero". I suoi amici, adesso, non fanno che rileggerle.