Baby Gang: "Ho cambiato vita, sono ricco"

Uno dei rapper arrestati per la serie di rapine. La difesa: "Ha firmato tre contratti musicali con una major, non ha bisogno di soldi"

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Ha detto di aver "cambiato vita", di aver raggiunto una "stabilità" economica, perché nell’ultimo periodo ha sottoscritto ben tre contratti musicali con una major, e di non essere più la stessa persona che viveva di reati, come le rapine, anche perché non ne ha più "bisogno".

Così si è difeso, in sostanza, il rapper Baby Gang, nome d’arte del ventenne Zaccaria Mouhib, nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Manuela Scudieri, assistito dall’avvocato Niccolò Vecchioni. Il giovane è finito in carcere due giorni fa in un’inchiesta su una serie di rapine che ha portato all’arresto anche di altri due suoi “colleghi“, Amine Ez Zaaraoui, noto come Neima Ezza, e Samuel Matthew Dhahri, detto Samy.

La difesa di Baby Gang, dopo l’interrogatorio, ha chiesto al gip la revoca della misura cautelare, ossia la scarcerazione e in subordine i domiciliari, puntando soprattutto sul fatto che sull’unica rapina riconosciuta dal giudice a carico del 20enne nell’ordinanza, ossia quella del luglio scorso a Vignate non ci sarebbero elementi che dimostrano che lui era là quando veniva compiuto il reato.

Quella sera, infatti, ha chiarito Mouhib, era in viaggio in autostrada verso Rimini. E dai dati sulle celle telefoniche agli atti dell’indagine, ha chiarito la difesa, si evince solo che lui era a Vignate alle 13.38 e dunque "ben 7 ore prima della rapina" ai danni di un ragazzo. Era a "pranzo da un amico" da cui era stato ospite la notte, ha spiegato il rapper, e poi quella sera si è spostato a Rimini, come dimostrato anche dai suoi "post sui social".

Per quell’episodio a Baby Gang viene contestato di aver portato via ad un ragazzo auricolari, contanti e chiavi dell’auto, mentre una persona non ancora identificata, che sarebbe stata con lui, gli avrebbe anche puntato contro "una pistola".

Come chiarito dalla difesa, però, agli atti c’è solo il riconoscimento della vittima da cui desumere una presunta responsabilità del 20enne nella rapina. Riconoscimento che, tuttavia, chiarisce ancora la difesa, c’era stato anche nell’altra imputazione che riguarda un colpò del 23 maggio in zona Colenne e che Baby Gang, secondo la Procura, avrebbe commesso assieme a Neima Ezza. E per questo fatto lo stesso gip ha fatto cadere l’accusa, anche perché le celle telefoniche hanno accertato che il giovane quel giorno era a Vimodrone.

Gli altri due arrestati, ai domiciliari, saranno sentiti domani dal gip.

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