Nel video di Baby Gang tre figli di un'influencer: denunciato il rapper della guerriglia

La madre dei minori non si spiega come sia potuto accadere e denuncia il rapper protagonista dei disordini del 10 aprile a San Siro

Baby Gang

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Milano, 6 agosto 2021 - Nuovi guai per il rapper milanese Zaccaria Mouhib in arte Baby Gang già protagonista dei disordini del 10 aprile a San Siro durante le riprese di un suo video. Il 20enne ora è stato denunciato per aver riprodotto, trasmesso e diffuso, in violazione della normativa sul diritto d'autore, la foto di tre minori. Con lui sono finiti nei guai, con le stesse accuse, anche il regista e chi il video l'ha realizzato. I tre sono stati anche sanzionati per la violazione del copyright. A far scattare l'inchiesta delle fiamme gialle torinesi, coordinate dalla procura del capoluogo piemontese, è stata la mamma dei bambini finiti non si sa bene come nel video della canzone 'Cella 2', in cui il rapper ventenne racconta la vita di un detenuto.

La donna è una nota influencer, seguita sul web soprattutto dalle neo mamme in cerca di consigli, che con grande stupore ha trovato l'immagine dei bambini riprodotta sulle principali piattaforme musicali in mezzo a frasi choc come «ero in cella chiuso da solo, guardavo quel soffitto col fumo di una Malboro», «mi mancano solo due anni», «può partire uno schiaffo o una lama, putt... galera».

In breve tempo il video del rap è stato visualizzato più di 9,6 milioni di volte, il frame con l'immagine dei bambini sullo sfondo oltre 3 milioni di volte. La foto compare inoltre nella copertina riprodotta sulle piattaforme Itunes, Spotify, Deezer, Telecom, Qobuz.com e Amazon, a cui il Tribunale ha chiesto di rimuovere e oscurare le immagini, che erano tutelate dal diritto d'autore.

Baby Gang, nato a Lecco e cresciuto a Milano, facendo fede a quanto scrive nei suoi testi, non è nuovo a guai giudiziari. 'Cella 2' è autobiografica e si ispira al periodo passato dal rapper nel carcere minorile 'Beccarià. La prima denuncia per Mouhib a Torino, dove a 12 anni venne fermato per aver rubato degli abiti in un negozio. Il primo arresto a 15 anni a Bologna. Nel maggio scorso i sindacati di polizia hanno chiesto che un altro suo video, 'Rapinà, venisse rimosso per i suoi «messaggi pericolosi».

Tra le sue immagini anche quelle risalenti allo scorso 10 aprile, quando, nonostante i divieti anti Covid, trecento giovani si sono ritrovati in piazza Selinunte, a San Siro, per le riprese di un videoclip, suo e del rapper Neima Ezza, finita in sassaiola contro le forze dell'ordine. Per quell'episodio il giovane è tra i 13 indagati per manifestazione non preavvisata, violenze e resistenza a pubblico ufficiale aggravate. Tra le storie pubblicate sul suo profilo Instagram c'è anche una perquisizione della polizia nei suoi confronti. «Entrano a casa mia perché sono Baby Gang, non sono un esempio da seguire», aveva commentato.

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