Così giovani e già pendolari del crimine: fenomeno baby gang da allarme rosso

Milano, quattordicenne minacciato e derubato. Gli autori bloccati poco dopo dai carabinieri, arrivavano dall’Emilia

Spesso decisive per le indagini le riprese della videosorveglianza

Spesso decisive per le indagini le riprese della videosorveglianza

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Milano - Minorenni che aggrediscono altri minorenni. Adolescenti intimiditi e malmenati per pochi euro o per qualche oggetto di scarso valore. Da mesi, ormai, le forze dell’ordine si stanno concentrando sulle baby gang all’ombra della Madonnina.

Quella bloccata due giorni fa dai carabinieri ha una particolarità che la differenzia dalle altre smantellate di recente, tutte radicate nei rispettivi quartieri di residenza (vedi numero di Cap come codice identificativo) o comunque stabilmente legate a una zona specifica della metropoli: i componenti non vivono a Milano, bensì in Emilia Romagna, e probabilmente erano arrivati in città nelle ore precedenti o il giorno prima. Domenica sera, i tre – un sedicenne, un diciassettenne e un diciottenne – hanno incrociato due quattordicenni in corso Indipendenza: la solita scusa della sigaretta, l’accerchiamento, le minacce e lo scippo del portafogli. Quando una delle vittime ha provato a rincorrere i rapinatori per riprendersi i suoi 60 euro, uno di loro si è voltato di scatto e si è avvicinato con un oggetto appuntito stretto in un pugno; a quel punto, il quattordicenne, impaurito, è tornato sui suoi passi.

Qualche secondo dopo, però, ha chiamato il 112, e nel giro di pochi minuti sono arrivati sul posto i militari della Compagnia Monforte, guidati dal maggiore Silvio Maria Ponzio, impegnati in quelle ore in un controllo straordinario del territorio in zona Calvairate. L’identikit fornito dai derubati ha consentito agli investigatori dell’Arma di intercettare i tre in piazzale Dateo. Il sedicenne e il diciottenne sono stati denunciati a piede libero per rapina in concorso; il diciassettenne è stato invece arrestato e portato nell’istituto minorile di Treviso, perché dai controlli in banca dati sono emersi tre provvedimenti cautelari (di cui due in comunità e uno in carcere come aggravamento delle precedente misure meno afflittive) emessi dal Tribunale per i minorenni di Bologna per alcuni colpi compiuti l’estate scorsa a Riccione.

Il blitz di domenica non è che l’ultimo di una serie di interventi, sia in flagranza che a valle di indagini più articolate, che fotografa un fenomeno da monitorare con estrema attenzione. Venerdì scorso, gli agenti del commissariato Lambrate hanno arrestato quattro presunti membri di una banda (il quinto è finito in comunità) capeggiata da due fidanzatini di 15 e 16 anni, sotto accusa per due raid andati in scena nella notte tra il 3 e il 4 gennaio in piazza Leonardo da Vinci, davanti alla sede del Politecnico. A inizio febbraio, i poliziotti delle Volanti hanno denunciato un quindicenne, un sedicenne e un diciassettenne (e segnalato all’autorità giudiziaria un dodicenne che era con loro ma che non ha ancora l’età per essere imputabile) per l’aggressione di due coetanei in zona CityLife: in quell’occasione, una delle vittime, minacciata coi coltelli, era stata costretta a consegnare un cappellino da baseball. E altri raid simili si sono verificati nelle ultime settimane in piazza Ascoli, in viale Molise e al Gallaratese; senza dimenticare le gang finite nel mirino a metà dello scorso anno per le scorribande violente all’Arco della Pace.