Avvocatessa accoltellata, nata e cresciuta nel quartiere: "Speriamo torni presto..."

I vicini di casa: qui ci sono tanti studi, un continuo viavai di estranei

L'avvocatessa Paola Marioni (Newpress)

L'avvocatessa Paola Marioni (Newpress)

Milano, 22 luglio 2017 - «L’ho vista mentre la caricavano in ambulanza. Parlava ma non riuscivo a sentire le sue frasi, ero angosciata. Siamo tutti preoccupati e speriamo torni presto. Non auguro a nessuno ciò che le è capitato. Potrà avere un carattere duro, essere poco accomodante, ma quello che ha subito è inaccettabile. Ingiustificabile». Una vicina di casa di Paola Marioni, l’avvocatessa di 57 anni accoltellata giovedì sera nel suo studio di via Pellegrini 26, parla a ruota libera. Non si capacita. «Conosco Paola da circa 30 anni, eravamo due ragazze quando sono venuta a vivere qui. Lei abitava in questo condominio già da tempo, coi genitori. Nella mia stessa palazzina abitava pure la nonna materna, a cui la mia bambina si era affezionata tantissimo, tanto che la chiamava “nonna”. Insomma, le nostre famiglie sono molto legate».

L’avvocatessa Marioni è una delle residenti “storiche” di questo complesso residenziale signorile, tra Crocetta e Porta Romana, una piccola cittadella con sette palazzine che racchiudono residenze e diversi studi di professionisti. Il suo studio legale è al piano interrato del civico 26. Tra quelle pareti, giovedì sera, è stata aggredita. Poco più in là, in un altro stabile, vive l’anziana mamma. «La vediamo ogni tanto scendere in cortile, sempre accompagnata dalla badante. Ha problemi di salute, fa fatica a camminare», sottolinea la vicina, che ha raccolto gli sfoghi della stessa badante. «Non ha ancora raccontato alla signora cosa è successo a sua figlia. Lo farà a poco a poco, per evitare che possa sentirsi male. Il papà, invece, è venuto a mancare già da diversi anni». Non avrebbe altri parenti a Milano.

«Paola ha un carattere duro, rigido, a volte è difficile rapportarsi con lei», ribadisce. E così la descrivono tutti i residenti incrociati che dichiarano di conoscerla. «Io l’ho incontrata qualche giorno fa in ascensore, nello stabile in cui vive la mamma – prosegue un’altra abitante –, abbiamo parlato solo del più e del meno. Non ha un carattere facile». C’è chi racconta aneddoti di assemblee condominiali: «Ha sempre qualcosa da contestare, su lavori da fare o su questioni procedurali. Sarà per deformazione professionale...». Tutti si indignano per l’accoltellamento: «Non ci saremmo mai aspettati una cosa del genere. Può darsi sia stato un cliente, pare però che nessuno l’abbia visto uscire. Ma d’altronde qui c’è un viavai continuo di estranei, essendoci tanti studi di professionisti. La cosa importante è che Paola si riprenda presto. Ultimamente, peraltro, non era nemmeno molto in forma: aveva dolori a una gamba».

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