Avantgarden Gallery: palco culturale

Alberto

Oliva

La nuova edizione del Fringe Festival, che trasforma tantissimi locali di Milano in palcoscenici teatrali per una settimana (13-19 giugno), è un’occasione ghiotta per conoscere nuove anime nascoste, o per vederne nascere alcune, che colgono questa bella opportunità per provare a "ibridarsi" con la cultura e con lo spettacolo. Questa pare ormai essere la cifra della nuova Milano, dopo il grandioso successo della settimana del Design a cui la città è arrivata con una marcia in più. Entusiasmo diventa la parola chiave con cui guardare all’estate e numerose sono le occasioni per rispolverare lo slogan coniato per Expo, "the place to be". Uno dei palchi del Fringe Mi Festival è l’Avantgarden Gallery di via Tertulliano, 68. Non è un indirizzo sconosciuto a chi segue le Anime Nascoste, poiché corrisponde al complesso di capannoni ex industriali che in questi anni (si parla anche di oltre un decennio) hanno conosciuto una nuova vita culturale in diverse versioni. C’è il Teatro Tertulliano a giocare una parte importante, ma anche altri spazi si sono distinti per originalità delle proposte in ambito creativo. Qui, dal 2007, c’è l’Avantgarden, che ospita collettive e personali di tutti quegli artisti nati e radicati nell’ambito dell’arte urbana che si sono distinti per aver delineato percorsi fortemente originali e personali, contribuendo ad apportare nuove idee e nuovo respiro al panorama artistico contemporaneo. Particolare attenzione viene rivolta alla creazione di mostre site specific, raccolte di opere esclusive che nascono dall’incontro tra gli artisti, gli spazi della galleria, il suo staff e l’ambiente milanese. Si è da poco conclusa la personale del fotografo Marco Grassi dal titolo Before Writing.

Nella settimana del Fringe va in scena lo spettacolo "Scenes with girls" di Miriam Battye, regia di Martina Glenda.

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