Corsa all’autorità antiriciclaggio, Sala: "Milano ha le carte in regola"

Roma e Napoli si candidano per la sede, ma il sindaco e Assolombarda appoggiano la proposta del “Giorno”

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala

Milano - La Lega "tifa" Napoli. Il sindaco uscente della capitale, Virginia Raggi, dice Roma, così come il candidato alle primarie del centrosinistra, l’ex ministro Roberto Gualtieri. Nel derby del centrosud si inserisce il sindaco Giuseppe Sala: "Milano è senza dubbio una delle candidate migliori per ospitare la sede dell’Autorità europea antiriciclaggio, come sostenuto di recente sulle pagine del “Giorno“ dal direttore Sandro Neri". Milano, spiega Sala, "è la candidata ideale perché è la riconosciuta capitale economica del Paese ed è un centro finanziario internazionale di grande esperienza e vitalità". Questione di affari, ma anche di valori e Dna perché – sottolinea il sindaco di Milano – "la cultura della legalità e la lotta alla criminalità contraddistinguono la nostra città". E "l’indiscussa capacità di attrarre interessi e capitali da tutto il mondo, oltre che competenze e intelligenze, la rendono competitiva e affidabile. Ma soprattutto, l’operatività e la serietà che Milano ha sempre dimostrato nel dialogo e nella collaborazione con le istituzioni europee e mondiali possono essere una base forte da cui far ripartire l’Italia, a livello economico e sociale".

Dunque, la partita è aperta. Alla base del dibattito, la lettera che il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ha scritto al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro dell’Economia Daniele Franco e al titolare degli Esteri Luigi Di Maio, proponendo che il governo assuma l’iniziativa presso Bruxelles affinché l’Italia abbia la sua authority finanziaria, vincendo così la concorrenza di Paesi come Germania e Polonia. "Siamo in un momento in cui l’Europa guarda all’Italia con maggiore benevolenza e in cui l’Italia esprime autorevolezza e impegno nelle istituzioni dell’Unione – ha detto Patuelli –. Mi sembra dunque il momento opportuno per chiedere di riequilibrare la dislocazione delle istituzioni finanziarie, candidando il nostro Paese a ospitare la sede dell’Autorità Europea Antiriciclaggio". Vincere la sfida non è solo una questione di prestigio internazionale. Lo dicono gli studi che rivelano l’indotto diretto e indiretto nelle sedi dei principali organismi di vigilanza dell’Ue.

Ad esempio il Tub (il Tribunale unificato dei brevetti dell’Unione europea) - l’altra battaglia che sta combattendo Milano per ospitare la sede di Londra - è un affare da 300 milioni. "Milano è già capitale dell’antiriciclaggio: ce lo dicono gli investitori esteri che ci guardano da sempre con grande interesse, ce lo dicono le imprese che ci scelgono come sede, ce lo dicono i mercati che scommettono con fiducia sulla nostra economia – osserva Alessandro Spada, presidente di Assolombarda –. Pertanto, l’assegnazione alla nostra città dell’Autorità europea antiriciclaggio sarebbe il giusto riconoscimento da parte di Bruxelles a un ruolo che Milano da sempre esercita. Infatti, grazie alla capacità di affiancare i modelli del fintech più avanzato al trade tradizionale, siamo capitale finanziaria italiana e una delle principali piazze europee. Per Milano sarebbe sicuramente un’occasione per attrarre talenti, investimenti, competenze e valorizzare l’impegno della nostra città che si è sempre contraddistinta per trasparenza e contrasto all’illegalità".  

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