Autonomia, la prima bozza dopo una maratona di sette ore

Corsa contro il tempo per trovare l'accordo entro il 7

Trattativa tra maggioranza e opposizione dopo il referendum (Omnimil)

Trattativa tra maggioranza e opposizione dopo il referendum (Omnimil)

Milano, 1 novembre 2017 - «Una bozza condivisa» dopo quasi 7 ore di confronto tra maggioranza e opposizione. I gruppi del Consiglio regionale trattano a 360 gradi sulla risoluzione per avviare la trattativa con il Governo per una maggiore autonomia. Sulla risoluzione ha iniziato a lavorare la commissione Affari istituzionali. L’obiettivo è di arrivare il 7 novembre a un’approvazione unanime dell’aula regionale. Sono otto le macroaree nelle quali sono state raggruppate le 23 materie oggetto della richiesta di maggiore autonomia: area istituzionale; area finanziaria; area economica e del lavoro; area istruzione e ricerca scientifica; area sociale e sanitaria (welfare); area territorio e infrastrutture; area ambiente e protezione civile; area culturale. «È una base di partenza molto solida e positiva – ha assicurato il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo –. Sarebbe stato possibile approvare una risoluzione bandiera con richieste eclatanti ma senza sbocco concreto. Questa scelta ha permesso di arrivare a un testo meno vessillo politico da sbandierare ma più forte dal punto di vista del peso politico-istituzionale nei confronti del Governo». Tuttavia l’opposizione ha mosso distinguo. Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Dario Violi, ha ammesso che «sono stati fatti passi avanti», però «nella bozza ci sono importanti nodi da sciogliere».

Nel  PD, il capogruppo Enrico Brambilla spiega che bisogna «arrivare a definire le materie che sono più rilevanti» perché è «illusorio» trattare su tutto. Intanto, il candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione verrà scelto con un voto online sulla piattaforma Rousseau. In un ‘post’ Beppe Grillo precisa regole e requisiti dei candidati. La prima consultazione servirà a scegliere i candidati consiglieri. I 20 più votati parteciperanno al «secondo turno» per l’elezione del candidato alla presidenza. «Coloro che presenteranno candidatura come presidente della Regione e non venissero scelti in sede di votazione online avranno l’obbligo di candidarsi come consigliere della medesima Regione» e non alle politiche. La scadenza per le candidature è il 7 novembre. E il M5S chiede le dimissioni da sindaco di Bergamo al candidato del centrosinistra Giorgio Gori. «Il Pd getta la maschera – attacca il M5S – e senza fare primarie candida chi elogia il modello di buona amministrazione del centrodestra di Formigoni, un condannato a sei anni per tangenti in sanità». 

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