Autonomia della Lombardia, l’impegno del Governo: "Accordo quadro prima delle urne"

Proseguirà o, meglio, inizierà per davvero il 21 novembre il confronto tra Governo e Regione

NEGOZIATI Il governatore emiliano Stefano Bonaccini e il presidente Roberto Maroni ieri a Roma

NEGOZIATI Il governatore emiliano Stefano Bonaccini e il presidente Roberto Maroni ieri a Roma

Milano, 10 novembre 2017 - Proseguirà o, meglio, inizierà per davvero il 21 novembre il confronto tra Governo e Regione per riconoscere alla Lombardia più autonomia. Mercoledì, alla vigilia delle audizioni avute ieri in Senato, il governatore Roberto Maroni aveva annunciato che proprio in quelle audizioni sarebbe stato deciso «un calendario serrato» per il negoziato. Più che un calendario è stata concordata una data, la prossima, quella del 21 novembre per l’appunto. Ma quel giorno il tavolo di confronto si terrà a Milano, come chiesto dal presidente della Lombardia in un’ottica di parità tra Stato e Regioni.

La trattativa per l’autonomia dell’Emilia Romagna inizierà prima, il 17 novembre, ma anch’essa in loco: tavolo a Bologna. Le strade dei governatori si separeranno, almeno nella fase iniziale del negoziato. Il primo a dare l’esito delle audizioni svolte in Senato è stato, ieri sera, Gianclaudio Bressa, sottosegretario ad Affari Regionali ed Autonomie: «È stato un incontro leale e costruttivo che apre ad un confronto su materie che riguardano il quotidiano di quasi 15 milioni di cittadini italiani, quanti ne contano Emilia Romagna e Lombardia. Per la prima volta due regioni italiane intraprendono in maniera seria il percorso dell’autonomia differenziata – sottolinea Bressa –, potendo così svolgere un importante ruolo di apripista, prefigurando in senso più ampio il futuro del regionalismo italiano, ancora tutto da scrivere».

Poi il sottosegretario passa ai contenuti: «Nell’incontro è stata definita una prima road map del negoziato, stabilendo di limitare il confronto ad un numero limitato di materie e consegnare alla prossima legislatura un primo accordo quadro». Tempistiche conciliabili con quelle auspicate da Maroni, che ha chiesto di chiudere «entro fine gennaio». «Abbiamo già individuato due date – prosegue Bressa –: venerdì 17 novembre ci incontreremo a Bologna, martedì 21 sarà la volta di Milano. L’intenzione è dare ai territori coinvolti un segnale concreto di interesse del Governo, sebbene la sede del confronto paritetico rimanga il Dipartimento per gli Affari regionali».

Il riferimento di Bressa ad «un numero limitato di materie» pare contraddire l’ambizione di Maroni di un confronto esteso a tutte le materie previste dall’articolo 116 della Costituzione. Così non è, secondo quanto spiega il governatore: «Noi trattiamo su tutte e 23 le materie. I tavoli di Milano e Bologna tratteranno, ciascuno, cinque materie, ma le rimanenti 13 verranno trattate al tavolo di Roma. Il 16 novembre, a Palazzo Chigi, saranno decise le materie da attribuire ai diversi tavoli». Quanto alla separazione tra Regioni, Maroni dice: «Lombardia ed Emilia Romagna hanno solo avviato la trattativa in contemporanea, ma al tavolo ognuna farà valere le sue ragioni. Non è detto, che le competenze che noi chiediamo siano uguali alle loro. È giusto che sia così, perché parliamo di territori diversi con specificità e necessità differenti».

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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