Aumento dei biglietti Atm, atteso il via libera

Quattro gli emendamenti condivisi da Pd e centrodestra

 È braccio di ferro sulla riforma tariffaria Atm

È braccio di ferro sulla riforma tariffaria Atm

Milano, 18 giugno 2019 - Una maratona doveva essere e una maratona è stata. Riunitosi alle 16.30 di ieri, il Consiglio comunale ha proseguito i suoi lavori fino a notte fonda. Lega e Forza Italia hanno costretto la maggioranza ad una seduta ad oltranza, come promesso nelle scorse settimane. Difficile potesse andare diversamente: al centro del dibattito c’era infatti la riforma delle tariffe Atm, quella che contempla l’aumento del biglietto da 1,5 a 2 euro con contestuale estensione della sua validità territoriale fino alla prima cintura dell’hinterland, quella che lascia invariati i principali abbonamenti. Quella che entrerà in vigore il 15 luglio.

Oggi dovrebbe arrivare il voto e quindi il via libera. Un’approvazione frutto dell’accordo al quale il Pd, da un lato, il Carroccio e Forza Italia, dall’altro, hanno lavorato per tutta la giornata di ieri. Quattro gli emendamenti condivisi. Innanzitutto quello che prevede il blocco del prezzo dell’abbonamento annuale, pari a 330 euro, per almeno 3 anni. Quindi, quello che punta ad eliminare ogni spesa accessoria per chi sceglie di rateizzare proprio abbonanmento annuale. Terzo, l’emendamento che farà diventare legittima una prassi già oggi ampiamente tollerata: quella di far viaggiare gratuitamente sui mezzi pubblici cani, gatti e altri animali d’affezione. Il quarto emendamento-perno dell’accordo tra maggioranza e opposizione è stato individuato solo ieri sera: il Pd si è detto disponibile ad accogliere la richiesta di destinare alla sicurezza del personale Atm e alla lotta all’evasione una parte dei ricavi aggiuntivi garantiti dalle nuove tariffe, una richiesta avanzata dal capogruppo della Lega, Alessandro Morelli. Nel dettaglio, l’accordo è di destinare alle finalità appena menzionate 4,3 milioni di euro, ovvero il 10% dei ricavi aggiuntivi derivanti dalla manovra.

A questi emendamenti potrebbero aggiungersene altri, invece chiesti da Forza Italia: garantire agli agenti delle forze dell’ordine un abbonamento annuale a prezzo ridotto fin dal primo anno della pensione e non più a partire dal quinto, come accade oggi. Sempre Forza Italia chiede sia tolta ogni soglia di reddito per le agevolazioni destinate agli over 65 (alla terza età) e che a questi sia consentito di viaggiare con l’abbonamento scontato anche nelle prima mattinata se dimostrano di dover andare in ospedali o ambulatori per visite o esami medici. Solo oggi si capirà definitivamente quali e quante richieste firmate dai forzisti saranno accolte dalla maggioranza in cambio del ritiro di tutti gli altri emendamenti presentati dall’opposizione e, quindi, del passaggio alla votazione della delibera. Di certo nell’accordo non rientrerà quella specifica del prezzo e del funzionamento del biglietto breve chiesta dalla Lega. «Solo una volta verificato l’andamento della riforma potremo capire come modellare il biglietto breve» spiega Filippo Barberis, il capogruppo del Pd che ha gestito la trattativa col centrodestra.

 

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