Biglietti Atm, niente aumento per gli studenti: si tratta sugli anziani

Le ipotesi: invariato il mensile under 26, equiparazione a 65 anni per i senior. I sindacati: non si parta a gennaio

Abbonamento Atm

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Milano, 18 settembre 2018 - Il confronto dentro e fuori la maggioranza di centrosinistra sull’aumento delle tariffe del trasporto pubblico cittadino è proseguito ieri e proseguirà fino all’ultimo minuto utile. Ieri gli assessori comunali Marco Granelli (Mobilità), Roberto Tasca (Bilancio) e la vicesindaco Anna Scavuzzo hanno incontrato il gruppo consiliare del Pd, prima, e i sindacati poi. Un altro incontro di maggioranza è in programma per giovedì e sarà quello decisivo, quello nel quale si capirà quanto la Giunta sarà disposta a cedere ai consiglieri, per la maggior parte contrari al ritocco delle tariffe Atm, così come contrari e perplessi si sono dette le segreterie sindacali. Il giorno successivo, venerdì, la delibera Atm è infatti attesa in Giunta per l’approvazione.

In questo contesto ancora in evoluzione gli esponenti dell’esecutivo ieri hanno ribadito alcune certezze e messo sul tavolo alcune disponibilità a trattare. La rotta è aumentare i titoli di viaggio occasionali per favorire l’acquisto di titoli di lunga durata. Parola d’ordine: «fidelizzare». Tra i titoli occasionali, oltre al biglietto singolo (da 1,5 a 2 euro, aumento del 33%) e ai settimanali (anche in questo caso aumento del 33%), rientrano pure i mensili, destinati ad aumentare dell’11 o del 12%: il mensile urbano passerà da 35 a 38-39 euro, ad esempio. La novità è, però, la disponibilità della Giunta a considerare l’ipotesi di non ritoccare il prezzo dell’abbonamento mensile per gli studenti under 26. Quello urbano resterebbe quindi invariato a 22 euro. Gli abbonamenti esenti da ritocco salirebbero così a due: quello annuale ordinario e quello appena citato. I consiglieri del Pd hanno chiesto, in aggiunta, di unire all’abbonamento studenti la gratuità della tessera del servizio di bike sharing BikeMi.

Come già molti consiglieri di maggioranza, così anche i sindacati hanno caldamente invitato gli assessori a tutelare anziani, giovani, giovani famiglie e disoccupati. Da qui il secondo ambito di trattativa: il requisito anagrafico per ottenere l’abbonamento anziani sarà rivisto ma l’equiparazione tra uomini e donne potrebbe avvenire a 65 o a 66 anni. Oggi la condizione di senior scatta a 65 anni per gli uomini ma a 60 per le donne. Una possibilità che non basta a placare la contrarietà dei consiglieri Dem dissidenti, tra i quali Carlo Monguzzi, e degli stessi sindacati. Senza contare la netta contrarietà della Giunta al «biglietto breve». «È fondamentale tutelare gli anziani lasciando per lo meno il criterio anagrafico così com’è – attacca Monguzzi –: grave errore alzare l’età alla quale si ha diritto alle agevolazioni quando c’è un governo che vuole abbassare l’età pensionabile». Decisamente critico, e su più aspetti, Massimo Bonini, segretario generale della Camera del Lavoro: «Non si può partire con gli aumenti già a gennaio perché gli stessi assessori spiegano che per allora non si riuscirà a introdurre la tanto auspicata integrazione tariffaria e questo significa discriminare tra pendolari di serie A, quelli che si muovono sulla rete urbana milanese, e pendolari di serie B, quelli che usano i treni del passante ferroviario o di Trenord. È poi necessario – insiste Bonini – continuare a tutelare anziani, giovani, giovani famiglie e disoccupati: gli stipendi del terziario sono fermi da 5 anni e gli aumenti Atm andranno ad aggiungersi ad Area B, rischiamo di mettere in seria difficoltà il ceto medio. Alla Giunta sembra mancare una vera visione».

giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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