Caro sport, il calcio ha già perso 44mila ragazzi

Il 20% delle associazioni dilettantistiche non è sopravvissuto alla pandemia: stangate in arrivo dalle altre. E si teme il boom di rinunce

Bambini giocano a calcio (foto di repertorio Germogli)

Bambini giocano a calcio (foto di repertorio Germogli)

Milano - ​Fare sport sta diventando sempre più pesante per le tasche delle famiglie milanesi, che si tratti di calcio, volley, padel o qualsiasi altra attività. Secondo gli ultimi dati di Federconsumatori negli ultimi cinque anni - danza classica a parte - i costi sono aumentati su tutta la linea. Soprattutto per la pallavolo (+ 15%) anche se resta ancora la disciplina più economica: si devono mettere in conto 460 euro all’anno (quote di iscrizione - dai 30 ai 100 euro - e abbigliamento a parte). Lo sport più caro resta il nuoto: 760 euro, stabile però rispetto al periodo pre-Covid. (E anche Milanosport va in controtendenza: dal 2014 non ci sono ritocchi alle tariffe).

Cifre che non tengono conto ancora del caro-energia, che tiene in scacco tantissime realtà del territorio e, a cascata, rischia di gravare ancora sulle tasche dei cittadini. "Stiamo monitorando le quote di iscrizione alla ripartenza di settembre, ma un aspetto inizia a preoccupare su tutti: quello delle famiglie che rinunciano", spiegano da Federconsumatori. I tanti centri comunali presenti nella metropoli stanno ancora subendo i danni causati dalla pandemia. Con i protocolli sanitari aggiornati di mese in mese che hanno favorito gli sport individuali, tanti centri si sono focalizzati su tennis e padel, lasciando perdere investimenti su attività di squadra come calcetto o basket e ovviamente un cambio direzionale del genere ha portato i gestori a elargire somme ingenti in un periodo di totale incertezza. E molte società hanno alzato bandiera bianca: Uisp Lombardia calcola che il 20% delle associazioni sportive dilettantistiche non è riuscito a sopravvivere alla pandemia.

«Il caro-bollette si farà sentire dopo due anni particolarmente duri e proprio quando fare attività sportiva è ancora più urgente, per contrastare problemi di salute e psico-fisici", sottolinea Antonio Iannetta, dirigente Uisp . Lo scorso 4 agosto il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Aiuti bis che prevede due misure di sostegno: l’estensione del bonus 200 euro ai collaboratori sportivi e 400 milioni di euro per la realizzazione delle infrastrutture per le olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Un passo avanti ma che non va direttamente a sostegno dei nuclei familiari dove, prendendo ad esempio il calcio, si stanno perdendo sempre più giovani calciatori per strada. Nel 2014 i ragazzi tesserati col Settore giovanile scolastico erano 698 mila mentre nel 2019, quindi prima della pandemia, se ne sono iscritti 44 mila in meno.

Le scuole calcio per i portafogli dei genitori stanno diventando sempre più un peso e le quote d’iscrizione servono a sostenere economicamente tutta la società, prima squadra dilettante inclusa. Oltre al tesseramento, poi, le trasferte e il materiale sportivo sono regolarmente a carico delle famiglie. Non va meglio negli altri sport, tra cui il tennis, da sempre attività non certo per tutte le tasche: per questo la zona del parco di Trenno che nel 2006 il comune di Milano ha trasformato in due campi da tennis pubblici e gratuiti rappresenta un caso più unico che raro. Quello che era un parcheggio è oggi un circolo di tennis non ufficiale e aperto a chiunque voglia divertirsi senza spendere un euro: il Tennis Club Trenno è un circolo non ufficiale che oggi vanta quasi 150 iscritti tra pensionati e giovani Berrettini in cerca di un passatempo a costo zero.

 

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