Attesa Inter, Moratti: "Scudetto nel giorno del triplete? Può succedere di tutto"

L'ex presidente: "E' difficile ma ci spero. Sarò sempre grato a Mourinho: una finale incredibile, senza soffrire. Il var ai tempi del fallo di Iuliano su Ronaldo? Ci sarebbe stato comunque qualche problema"

Massimo Moratti

Massimo Moratti

Milano, 22 maggio 2022 - Dodici anni fa la conquista del triplete nerazzurro. Oggi, la speranza di aggiungere lo scudetto a una stagione nella quale sono arrivate Supercoppa Italiana e Coppa Italia. Difficile, visti i due punti in più del Milan ma non impossibile per l'ex presidente dell'inter Massimo Moratti: "Diciamo che non dipende più da noi. L'importante per noi è vincere con la Sampdoria, poi nel calcio può succedere di tutto. Penso sia una cosa abbastanza difficile, ma come interista spero che succeda", ha detto a Radio 1 Rai.

Si torna al famoso rigore negato contro la Juventus, battuta nelle due finali di quest'anno, per il fallo su Ronaldo. "Se gli arbitraggi sono migliorati davvero? Decisamente sì. Allora non era un caso che succedessero certe cose. Oggi c'è una maggiore correttezza generale. In più c'è il Var che però vale tanto quanto un arbitro perché a volte non si riesce a decifrare benissimo l'episodio e a capire se c'è stato fallo o meno. Il Var toglie un po' dell'emotività immediata che deve avere il calcio: quando si segna c'è sempre l'attesa della sentenza finale che sospende tutte le emozioni. Peró, per motivi diversi, rimane uno strumento utile. Se ci fosse stato il Var all'epoca del fallo di Iuliano? Ci sarebbe stato comunque una persona dietro al Var che avrebbe avuto lo stesso problema dell'arbitro in campo". 

Sul 22 maggio di 12 anni fa, quando alzò la Coppa dei Campioni in finale contro il Bayern e centrò lo storico triplete. "Mi ricordo la concentrazione e soprattutto la serenità con cui la squadra ha affrontato questa partita. Non ci hanno fatto soffrire. È stata una festa e per questo sarò sempre grato ai giocatori e a Mourinho che hanno portato a casa un successo incredibile senza farci soffrire all'ultima partita. Josè, al di là del fatto di essere un professionista serissimo e un ottimo allenatore, riesce a creare un'empatia all'interno della squadra e a guadagnare la fiducia di tutti: giocatori, dirigenti, medici, presidente. Riesce a trascinare tutti e ti dà la sensazione di affidarti a qualcuno che sa quello che fa. La finale era una cosa di cui potevamo aver paura, ma Mourinho ci dava una tranquillità notevole. Questo è quello che lui crea nella squadra. È un uomo intelligente e poi è anche affettuoso a suo modo".

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