Politecnico e Agenzia spaziale europea: "Così difenderemo la terra dagli asteroidi"

Uniti nella missione della sonda spaziale Hera Obiettivo 2024. Nel ricordo anche del professore Andrea Milani

Satellite italiano sganciato per filmare l'impatto della sonda Dart contro un asteroide

Satellite italiano sganciato per filmare l'impatto della sonda Dart contro un asteroide

Milano, 19 settembre 2020 - Politecnico di Milano e Agenzia Spaziale Europea insieme per difendere la Terra dagli asteroidi. dopo aver partecipato alla Missione Rosetta - lanciata nel 2004 e finita nel 2016 per studiare la cometa 67P/Churyumov–Gerasimenk - un team dell’ateneo contribuirà alla missione della sonda spaziale Hera. Nel 2024 l’agenzia spaziale lancerà la sonda verso l’asteroide binario Didymos, il più piccolo corpo celeste oggetto di una missione spaziale, un asteroide di circa 780 metri di diametro, con la sua piccola luna Dimorphos, di circa 160 metri.

Arrivata a destinazione Hera rilascerà due piccoli satelliti delle dimensioni di una scatola di scarpe chiamati CubeSat. Il team guidato da Francesco Topputo, professore del dipartimento di Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico, sarà responsabile della "progettazione della traiettoria e del sistema di guida, navigazione e controllo del secondo CubeSat “Milani“, dedicato ad Andrea Milani, professore di Meccanica orbitale all’università di Pisa, venuto a mancare nel 2018", hanno fatto sapere dall’ateneo. "L’utilizzo dei satelliti miniaturizzati CubeSat è estremamente ambizioso ed è un passo fondamentale per l’esplorazione del Sistema Solare a basso costo, ma al tempo stesso ad alto contenuto tecnologico e scientifico", sottolinea Topputo.

«La missione Hera rappresenta il contributo europeo alla collaborazione internazionale tra Esa e Nasa per la missione Aida, Asteroid Impact and Deflection Assessment - spiega Fabio Ferrari, ricercatore post dottorato vincitore anche di una Borsa Marie Curie -. Dopo il lancio che avverrà il prossimo anno di un “proiettile“ da parte della Nasa in grado di spostare l’orbita dell’asteroide binario, il nostro compito sarà quello di fornire importanti informazioni sulle proprietà fisiche e dinamiche di Didymos e di Dimorphos".

Ad oltre 10 milioni di chilometri dalla Terra in un ambiente ad oggi poco conosciuto e mai esplorato, come quello di un asteroide binario, i due piccoli satelliti dovranno essere in grado di operare in autonomia. Il CubeSat Milani in particolare fungerà da tassello fondamentale nella realizzazione della prima rete di comunicazione interplanetaria tra il satellite madre - Hera - e i suoi due CubeSat e sperimenterà per la prima volta algoritmi innovativi di guida, navigazione e controllo autonomo nello spazio profondo. "Questa missione consentirà di dare la validità al metodo “kinetic impactor“, che si basa proprio sulla deflessione dell’orbita di un asteroide attraverso un impatto ad alta velocità - conclude Ferrari - e che potrebbe essere utilizzato in situazioni critiche. Tra la teoria e la pratica c’è di mezzo Hera".  

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