Assistenza ai disabili gravissimi: perso il 30% degli enti

A Milano e hinterland gli operatori oggi sono 18, nel 2021 erano 26. Questo l’effetto dei nuovi criteri di accreditamento della Regione

Migration

di Giambattista Anastasio

Ad oggi è accaduto quello che era scontato accadesse: rispetto all’anno scorso sono diminuiti gli enti che hanno ottenuto dalla Regione Lombardia l’accreditamento necessario per poter garantire alle persone con disabilità gravissime, nonché alle loro famiglie, i servizi previsti dai voucher della misura B1. L’elenco valido per il 2021 contemplava 26 operatori, quello valido per il 2022 ne contempla 18: quindi 8 in meno o, detto, altrimenti il 30% in meno. Il riferimento è agli elenchi pubblicati dall’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Milano Città Metropolitana e, quindi, agli enti disponibili nel capoluogo e nel suo hinterland.

Ad aver determinato questa riduzione degli operatori sono innanzitutto i nuovi criteri di accreditamento introdotti dalla Giunta regionale. Come già riportato, da quest’anno i servizi dei voucher B1 possono essere offerti e coperti solo da enti sanitari o del sociosanitario. Sono state escluse tutte le realtà del sociale che, negli ultimi tre anni, avevano invece garantito – in tutta la Lombardia – il 17,4% delle prestazioni. Un dato, quello appena riferito, riportato negli allegati della delibera approvata dalla Giunta regionale il 21 febbrio scorso, la stessa delibera con la quale sono stati rivisti i criteri per gli enti erogatori. Da qui la diminuzione degli operatori registrata nel territorio di competenza dell’ATS milanese ma anche nei territori delle altre ATS lombarde, in misura più o meno estesa, secondo i casi.

Quel che può sembrare poco (8 enti erogatori in meno), poco non è quando si tratta di B1 e di disabilità gravissima. E per un motivo semplice: come già riportato su queste pagine, i voucher sono da tempo sottoutilizzati. Stando di nuovo ai dati che compaiono in allegato alla delibera di febbraio 2022, nel 2019 i fondi a disposizione della Regione Lombardia per finanziare questi buoni e le prestazioni in essi previste ammontavano a 6 milioni di euro, ma i fondi effettivamente corrisposti alle famiglie sono stati pari a 1,73 milioni di euro: appena il 28,9% delle risorse disponibili. L’anno successivo i fondi sono stati più che raddoppiati: 13 milioni di euro. Ma la percentuale dei fondi erogati non è cambiata: solo il 29% del totale, pari, in numeri assoluti, a 3,77 milioni di euro. L’ultimo dato è quello relativo ai primi tre trimestri del 2021: ancora 13 i milioni a disposizione per i voucher sociosanitari e anche questa volta la percentuale di utilizzo non è andata oltre il 29%, anzi si è addirittura fermata al 27,9%. Poco, pochissimo. Le restrizioni agli spostamenti decise per la pandemia e la paura di ricevere visite a casa provocata dal virus non sembrano aver inciso sull’andamento dei trend di utilizzo dei fondi per i voucher, visto che nel 2019 le percentuali sono state le stesse che nei due anni successivi. Detto fuor di percentuale, detto con altri numeri, detto in numeri assoluti: in Lombardia le persone con disabilità gravissima destinatarie della misura B1 sono 8.605 e il 37% di questi è minorenne. Quelli che usufruiscono dei voucher sociosanitari sono circa 1.565.

L’ampia forbice tra il bisogno di voucher e il loro utilizzo si spiega innanzitutto con la carenza di personale qualificato e disponibile a lavorare a domicilio, nelle case delle famiglie: gli enti accreditati dalla Regione Lombardia faticano, infatti, a reperire infermieri, educatori professionali ed altre figure di specialisti da immettere nel circuito dei voucher della B1 e questo comporta a sua volta che le prestazioni non vengano fornite alle famiglie non perché queste non ne abbiano bisogno ma perché gli enti non hanno perrsonale per fornirle. Da qui il fenomeno dei buoni che ci sono, sono finanziati, ma restano inutilizzati. A spiegare, su queste pagine, quanto sia complicato reperire educatori professionali è stata, ad esempio, Laura Borghetto, presidente dell’associazione “L’abilità“.

Secondo diverse realtà della disabilità c’è poi un altro fattore: manca ancora un’adeguata pubblicizzazione della B1. Diverse famiglie non sanno che hanno la possibilità e il diritto di avere i voucher. Non è un caso, anzi è proprio un’ammissione, che la Regione abbia fatto sapere di voler far crescere la percentuale di utilizzo dei voucher. I nuovi criteri per l’accreditamento degli enti erogatori sembrano però – ed ecco il punto – contribuire ad acuire i problemi perché in un contesto di personale scarso escludono una parte di enti, quelli del sociale, e il relativo personale. Il confronto tra l’elenco 2021 e l’elenco 2022 stilato dall’ATS Milano Città Metropolitana ne è una dimostrazione. Da parte sua la Regione intende migliorare la qualità degli enti che si accreditano – questo il movente della riforma secondo Palazzo Lombardia –, dall’altra l’ATS ha fatto sapere alle famiglie che a quello già pubblicato seguirà un secondo elenco di enti accreditati. Si vedrà. Per ora la riduzione del perimetro del servizio è nero su bianco sulla carta.

"Le nuove regole hanno reso la situazione ancora più confusa e complicata – commenta Fortunato Nicoletti, vicepresidente dell’organizzazione di volontariato “Nessuno è Escluso“ –. Sottolineo, tra l’altro, che dei 18 enti attualmente accreditati per Milano e provincia, non tutti accettano di prendere in carico persone con disabilità perché non hanno personale sufficiente, c’è una drammatica carenza di figure professionali. Per porre almeno parzialmente rimedio a questa situazione serve che la Giunta dia seguito il prima possibile alla mozione approvata dal Consiglio regionale nelle scorse settimane, quella che consente agli enti del sociale di portare avanti i progetti con i loro assistiti fino a dicembre 2022. Questa proroga darebbe un po’ di sollievo alle famiglie ma va da sé che il sistema della B1, già compromesso prima, deve essere completamente riformato".

mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro