Assimpredil, affondo contro Area B: oneri di urbanizzazione da record

De Albertis: "Nuovi divieti per le auto scoglio per i cantieri". Sala: "Sono misure annunciate da tempo"

Area B

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di Massimiliano Mingoia

L’affondo arriva a pagine 9 di una relazione lunga 16 pagine: "In tema di mobilità mi auguro che le prossime limitazioni per l’accesso all’Area B non siano uno scoglio insuperabile per l’operatività dei cantieri, in questa particolare situazione congiunturale". La presidente di Assimprendil Ance, Regina De Albertis, ieri al Teatro Lirico, durante l’assemblea generale dell’associazione che raggruppa le imprese edili, affonda il colpo contro i nuovi divieti previsti dal Comune dal prossimo 1° ottobre nell’Area B ai confini della città: stop ai veicoli diesel Euro 4 e 5. Un provvedimento che costringerà migliaia di automobilisti a cambiare auto per entrare in città oppure a essere multati, in un momento – come sottolinea la numero uno di Assimpredil – in cui la crisi economica non dà tregua ad aziende e cittadini.

Il sindaco Giuseppe Sala è in prima fila, in platea, al Lirico e uscendo dal teatro replica così alla De Albertis sulle difficoltà che i nuovi divieti di Area B potrebbero creare ai cantieri: "Esiste anche il rischio che tanti che sono abituati ad andare in ufficio con la macchina non potranno farlo. Noi abbiamo annunciato questa misura tempo addietro. Dobbiamo compensare le esigenze del lavoro con quelle dei tanti che vogliono vedere azioni per migliorare la qualità dell’aria".

Posizioni distinte e distanti, quelle di Assimpredil e Comune, sulla mobilità cittadina. Ma ci sono anche temi di convergenza tra l’associazione degli imprenditori edili e Palazzo Marino, che hanno appena firmato un “Protocollo d’intesa per favorire l’accesso delle Piccole e medie imprese ai lavori pubblici’’ in base al quale sarà premiata la qualità e la responsabilizzazione delle imprese. De Albertis, intanto, nella sua relazione rilancia l’allarme sul caro-bollette: "Il perdurare del conflitto determina insostenibili tensioni sui prezzi già elevati per le impennate dei costi energetici dello scorso anno. Rispetto al 2020 per le imprese edili la bolletta energetica è cresciuta oltre dieci volte (+1.230% secondo le stime dell’Ance). Negli ultimi sette mesi l’acciaio è cresciuto del 55%, il Pvc del 43% e il bitume del 49%. In media siamo al 35% di aumento dei prezzi in sei mesi". La presidente di Assimpredil giudica "necessario inserire clausole automatiche di revisione dei prezzi delle opere in corso" e chiede alla Regione "un intervento urgente di adeguamento dei prezzari alla luce dell’inasprirsi della crisi energetica".

L’ultima nota riguarda gli oneri di urbanizzazione. Sala, al Lirico, parla di "record storico per Milano" e l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi conferma che "il trend è positivo". Ma ecco i numeri. La proiezione fino alla fine del 2022 prevede 200 milioni di euro di oneri di urbanizzazione, cifra superiore a quella del 2021 (153 milioni) e del 2020 (125 milioni), ma anche del 2019 (188 milioni), ultimo anno pre-Covid.

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