L'assessore Sacchi: arte pubblica nelle piazze. E riunirò i musicisti pop, rock e trap

"Filo rosso tra cultura e quartieri, la prima della Scala sarà sempre più diffusa in periferia Sì al ritorno dei grandi concerti estivi, a San Siro"

L’assessore comunale alla Cultura Tommaso Sacchi

L’assessore comunale alla Cultura Tommaso Sacchi

Milano, 16 ottobre 2021 -  L’utilizzo delle piazze pubbliche "come gallerie a cielo aperto". Il rilancio della prima della Scala "sempre più diffusa nei quartieri". Il ritorno dei grandi concerti estivi, a San Siro e non solo: "Aprirò un tavolo di confronto con il ministro della Cultura Dario Franceschini per capire quali sono i tempi del ritorno alle capienze piene per i grandi eventi live". Un incontro "tra novembre e dicembre" con i grandi musicisti rock, pop, rap e trap milanesi. Il neoassessore comunale alla Cultura Tommaso Sacchi sceglie il Teatro Munari di via Bovio, periferia nord della città, come luogo per la sua prima uscita pubblica e da lì inizia a delineare la sua strategia per i prossimi cinque anni. "Ho scelto questo teatro per la mia prima uscita per quattro motivi – spiega Sacchi –. Il primo: è il segno di una Milano che cambia. Io l’ho lasciata, come collaboratore di un assessore (Stefano Boeri, ndr ) nel 2013 e nel frattempo la città ha dislocato la vita culturale in diversi quartieri. Il secondo: la cultura nei quartieri, come ha detto il sindaco Sala, è un filo rosso che accompagnerà le mie attività da assessore. Il terzo: mi sento molto vicino al mondo del teatro e voglio festeggiare il ritorno al 100% della capienza. Il quarto: la cultura deve pervadere tutti i livelli sociali, anche quello delle famiglie e dei bambini. Il Teatro del Buratto ne è un esempio". Sacchi , da assessore alla Cultura di Firenze dal 2019 a pochi giorni fa, ha lavorato molto sull’arte pubblica nelle piazze e intende farlo anche a Milano: "Le piazze di Milano sono molto adatte". La memoria dell’assessore, poi, torna al 2011, quando l’allora assessore alla Cultura Boeri, che aveva Sacchi come braccio destro, organizzò una prima della Scala "diffusa" al Teatro Ringhiera, quartiere Chiesa Rossa, periferia sud: "È un progetto che ho visto nascere e che mi sta molto a cuore. La prima della Scala è un evento globale e deve coinvolgere quartieri, scuole, carceri. La prossima prima del 7 dicembre sarà un altro momento di grande rinascita di Milano. Voglio insistere sul coinvolgimento delle periferie e spogliare l’evento del suo aspetto elitario". Dalla musica colta al pop, rock, trap e rap. "Tra novembre e dicembre – continua Sacchi – sto programmando un incontro nel mio assessorato a Palazzo Reale con i protagonisti milanesi della musica. Si parte da artisti internazionali che hanno deciso di vivere a Milano, come Michael Nyman, si passa per la musica indipendente italiana – Vasco Brondi, Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo, Diodato – si arriva fino agli artisti rap e trap, che hanno molto a che fare con l’anima dei quartieri e sono straordinari poeti moderni, molti dei quali nati a Milano o nella cintura metropolitana". Non solo . L’assessore parla di "un asse Milano-Firenze sulle iniziative culturali", di un probabile ritorno dei concerti a San Siro nell’estate 2022 ("pensiamo a quello che ha detto Bruce Springsteen dello stadio di San Siro"), di "un tavolo tra Comune le istituzioni culturali milanesi" e di "un incontro con Maurizio Cattelan, un vulcano di idee".

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