"Aspettiamo con ansia i nostri ragazzi afghani in fuga"

Alcune famiglie avevano ospitato bambine e bambini nel 2007. Ora sono giovani e torneranno ad accoglierli per salvarli dai talebani

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di Alessandra Zanardi

Si chiamano Laila, Hamida, Seenhawa, Sherali, Haseeb e Ahmad. Sono ragazzi e ragazze afghane tra i 23 e i 28 anni, in fuga dal loro Paese, dall’orrore dei talebani. Sono riusciti a sconfinare in Pakistan, dove si trovano da quasi un anno, in attesa di poter raggiungere l’Italia attraverso un corridoio umanitario. Nel nostro Paese ci sono, ad aspettarli, alcune famiglie di San Giuliano e San Donato che, riunite nel gruppo "Sos Afghanistan", li ospiteranno per tutto il tempo necessario, accogliendoli come figli e cercando di offrire loro nuove opportunità in termini di studio e lavoro. I ragazzi sono gli stessi che in passato, insieme ad altri connazionali, avevano già soggiornato per alcuni periodi a San Donato e San Giuliano, ospiti delle stesse famiglie che ora li attendono. Erano gli anni tra il 2007 e il 2013 e il progetto di accoglienza si chiamava Aquilone. Successivamente i giovani afghani si sono sempre tenuti in contatto con le famiglie italiane e quando, nel 2021, col ritiro degli Usa e delle truppe Nato, i talebani hanno preso il potere, hanno visto in loro un appiglio, forse l’unico, per lasciarsi alle spalle tensioni e difficoltà. "La loro, e la nostra, speranza è quella di un volo umanitario a metà novembre – spiega la sandonatese Simona Elmo, che fa parte di Sos Afghanistan -. Nel frattempo, noi non smettiamo di aiutarli, sostenendo le spese di vitto e alloggio in Pakistan, oltre a quelle per passaporti e documenti. E’ dura, ma non molliamo". A sostegno delle famiglie, questa sera a partire dalle 19 il bar Up54 di via Jannozzi a San Donato ospiterà un aperitivo solidale con ingresso e consumazione a 15 euro. Si tratta della seconda iniziativa benefica organizzata negli ultimi mesi, dopo l’aperitivo dello scorso maggio a Rocca Brivio. E’ anche possibile aiutare i giovani profughi con un versamento sull’Iban IT24Y0306967684511476634012. "L’attesa è lunga e a volte si attraversano momenti di sconforto. Ma si cerca di guardare avanti e non perdere la fiducia – racconta un’altra mamma, la sangiulianese Francesca Papparotto, che tutti i giorni si tiene in contatto coi 6 giovani in attesa di partire -. I ragazzi sono impazienti, hanno la sensazione di aver perso anni importanti della loro vita. Quando arriveranno in Italia, avranno bisogno di essere inseriti in un percorso per potersi ritagliare nuove opportunità. Intanto, cerchiamo di tenere alto il morale anche solo facendo due chiacchiere. A volte mi chiedono che cosa ho cucinato per cena, mentre in questi giorni hanno voluto sapere chi ha vinto le elezioni in Italia".

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