Green pass nelle scuole, caos fuori dagli asili. E c'è chi chiama la Polizia

Momenti di tensione al ritiro dei bambini in diverse strutture di Milano. I genitori senza certificato costretti a chiedere ad amici e parenti

Alta tensione all’ingresso dei piccoli alunni in alcuni asili milanesi

Alta tensione all’ingresso dei piccoli alunni in alcuni asili milanesi

Milano - Secondo giorno di diatribe alle porte degli asili nido e delle materne, non solo all’ingresso ma anche all’uscita dei più piccoli. Il tema è sempre lo stesso: green pass obbligatorio per accedere nelle strutture. E - come prevede il Patto di Corresponsabilità tra scuole e genitori - un solo parente (o delegato) è chiamato ad accompagnare il bimbo fino all’aula. Andata e ritorno. Antonella, mamma di un bambino della scuola dell’infanzia comunale Osimo di Milano, non può entrare: "Mi sono vaccinata, ma non sono passati i 15 giorni, scatteranno il 18 – racconta –. E non è semplice prenotare un tampone al volo. Così ho trovato un’amica con green pass valido e fatto la delega per la mattina. Al ritorno però la bidella non mi consegnava mio figlio perché non c’era la delegata". Il giorno prima stessa scena con altri genitori e chiamata alla Polizia, che ha fatto da mediatrice come alla materna Narcisi.

Ci sono i genitori contrari alla vaccinazione tra chi resta alla porta e annuncia battaglie legali, anche bussando al garante per l’Infanzia. Ma ci sono anche alcune donne in gravidanza. "Io sono incinta – racconta Martina –, volevo vaccinarmi ma all’inizio al centro vaccinale mi hanno rimbalzato. Sono tornata per chiedere l’esenzione ma sono cambiate le linea guida, adesso lo consigliano. E il mio medico mi dice di aspettare. Con la grande come faccio?". La soluzione più comune è stata delegare a un altro genitore del nido. Ma non sono mancati momenti di tensione. "Mi chiedevano di fare uscire il figlio col bidello – scuote la testa la preside della materna Perasso, Antonella Caleffi –, ma già sono a corto di personale e mi mancano proprio i collaboratori scolastici. Far uscire una maestra poi è impensabile, non posso lasciare la classe sola. È una legge e noi siamo tenuti a rispettarla. Siamo consapevoli del poco preavviso, ma abbiamo avvisato tutti i genitori. C’era chi si è presentato lo stesso credendo facessimo per finta. Non è così. Nessun bambino è escluso, ma chi non ha il green pass deve pensare a un parente, a un amico, a una persona di fiducia".

Non è mancata pure qualche interpretazione diversa, con responsabili più rigidi che chiedevano la carte verde anche nei cortili e nelle pertinenze della scuola. Sul tema ieri è entrata l’Associazione Nazionale Presidi con una nota: "Per “strutture delle istituzioni scolastiche“ si intendono i locali chiusi. Non cortili o giardini o spazi all’aperto o pertinenze. No a forzature incontestualizzabili nella situazione che stiamo vivendo", sottolinea il presidente Antonello Giannelli. Che sull’indisponibilità, lamentata dai genitori, a mettere a disposizione i bidelli per accompagnare i bambini ricorda: "Il punto è che il personale Ata scarseggia. Alle scuole ne serve di più ed in questo senso vanno gli appelli che ho rivolto più volte. L’azione del Ministro è stata positiva per i docenti. Ma nel settore Ata mi segnalano invece spesso carenze, e difficoltà in caso di necessità di sostituzione del Dsga, problematica e per cui manca una chiara procedura".

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro