Arriva il commissario e cadono le teste Lega e Fratelli d’Italia, vertici azzerati

Via Bellerio chiama in soccorso il parlamentare Igor Iezzi. Il partito della Meloni si affida a Sandro Sisler

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di Laura Lana

Dopo la caduta dell’amministrazione e la nomina da parte del prefetto del commissario che dovrà approvare il bilancio del Comune, continua il terremoto politico. Sono stati azzerati i vertici cittadini della Lega e di Fratelli d’Italia, i partiti che non hanno saputo restare al governo della città, nonostante la vittoria al 60% di Angelo Rocchi solo 20 mesi fa.

Il primo intervento è stato quello di via Bellerio che ha commissariato la sezione colognese, che solo pochi mesi fa era andata a congresso scegliendo l’ormai ex assessore Dania Perego come segretaria.

Al suo posto, arriva il parlamentare Igor Iezzi, "al quale vengono attribuiti i poteri e le competenze del segretario e del direttivo" e che "da questo momento l’unico autorizzato a rilasciare dichiarazioni e operare in nome e per conto della Lega", come si legge nel documento firmato dal coordinatore regionale Fabrizio Cecchetti. Che si ritrova un partito in cui si è aperto, pubblicamente, un vero e proprio regolamento di conti dopo che 5 consiglieri lùmbard hanno deciso di non prendere parte alla seduta di lunedì sera, quando la comunicazione del prefetto era già nota e l’amministrazione, dunque, già sciolta. Commissariamento più soft quello di Fratelli d’Italia: viene licenziato Franco Riceputi, al cui posto arriva direttamente il presidente provinciale Sandro Sisler, ma viene nominata portavoce Gianfranca Tesauro, l’ex presidente del consiglio comunale rimasta al fianco di Rocchi per 9 sedute deserte consecutive e i rumor vogliono candidata in accoppiata con Franco Lucente alle Regionali. Il centrosinistra, intanto, apre i lavori in vista delle elezioni anticipate dell’anno prossimo, quando Cologno andrà al voto con Cinisello e Bresso. Sabato ci sarà la prima prova di coalizione. "Prima di parlare di candidati e alleanze, la politica tutta di Cologno non può non interrogarsi su quello che è avvenuto negli ultimi 15 anni - commenta Antonio Velluto -. Da perfetto sconosciuto e vergine della politica, diventai sindaco per dimettermi dopo appena 5 mesi nel 2009.

La mia vittoria così come il mio passo indietro indica un malessere della politica e delle istituzioni". Arrivò il centrosinistra di Mario Soldano, poi sconvolto dall’inchiesta giudiziaria e dagli arresti di due assessori nel 2014 per corruzione fino all’egemonia di Rocchi dal 2015. "Se non ripartiamo da una riflessione profonda, le nostre istituzioni non potranno mai essere in vera salute", conclude Velluto.

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