Arrestato un altro affiliato ai "Pink Panthers"

La banda di rapinatori formata da ex militari dell’Est Europa aveva rapinato una gioielleria nel 2017

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Per arraffare orologi dal valore superiore a 200mila euro avevano impiegato 50 secondi. Una rapina in stile "smash & grab", distruggi e prendi, alla gioielleria Paradiso Luxury di via Pontaccio avvenuta il 20 dicembre del 2017. Ora è stato arrestato un uomo con l’accusa di essere uno degli autori del colpo, appartenenti alla banda internazionale di rapinatori "Pink Panthers" formata da ex militari dell’Est Europa, famosi per i loro modi spregiudicati e spettacolari.

In manette è finito Vladimir Vujacic, 46 anni, catturato mercoledì all’alba nella sua abitazione a Podgorica dalle autorità del Montenegro in collaborazione con la polizia italiana attraverso un’attività coordinata dallo Scip (Servizio cooperazione di polizia) di Roma. La polizia montenegrina si è infatti attivata a seguito della richiesta di internazionalizzazione della cattura avanzata dalla Procura della Repubblica di Milano. Prima di lui, a novembre 2018, era stato arrestato il complice Danilo Vucinic, trentottenne di Belgrado, estradato dalla Svizzera (era a Basilea e, a quanto pare, stava pianificando un altro colpo) in Italia. Ad agire sarebbero stati in tre, di cui uno rimasto nell’ombra. Quella mattina i banditi si erano presentati in gioielleria spacciandosi per clienti, dopo aver consumato nel bar di fronte un cappuccino corretto con grappa. Uno (Vujacic) aveva estratto una pistola al peperoncino, puntandola contro il titolare, mentre un secondo uomo (Vucinic) aveva mandato in frantumi la vetrina con un martello, prendendo tutti gli orologi esposti. In cinquanta secondi esatti. Poi la fuga, con in tasca il bottino da 200mila euro. Vucinic, si scoprì in seguito visionando i filmati delle telecamere di videosorveglianza, era scappato in metro. L’altro in bicicletta, pedalando tra la folla con l’arma in mano. Il primo a essere stato individuato e poi arrestato è stato Vucinic, tradito dalle gocce di sangue rimaste accanto alle vetrine distrutte: evidentemente, nella foga si era procurato delle lievi ferite. Una volta analizzato, il sangue ha portato dritto a lui. Ora è finito in carcere anche il complice Vujacic.

Marianna Vazzana

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