Arluno, auto sbanda e uccide pedone: la Procura apre un'inchiesta

Si indaga per omicidio stradale o colposo

Incidente mortale ad Arluno

Incidente mortale ad Arluno

Arluno (Milano), 19 dicembre 2018 - È stato aperto un fascicolo in Procura a Milano per la morte di Gheorghe Alexandre Ghiz, il romeno di 35 anni – residente a Vimodronetravolto e ucciso tra venerdì e sabato sulla Provinciale alle porte di Arluno, anche se ancora non è stato reso noto se il conducente dell’auto che lo ha investito sia indagato per omicidio colposo o omicidio stradale.

Gli inquirenti sono concentrati sulla raccolta di testimonianze e di immagini delle telecamere. Secondo quanto emerso finora, Ghiz si era fermato a bordo strada intorno alle 3.30, forse per un bisogno fisiologico o per un guasto alla sua vettura, una Peugeot 205. Dopo essersi addentrato in un campo per qualche metro, il camionista 35enne è stato falciato da un’altra vettura, guidata da un 20enne di Alruno. Il giovane, in auto insieme a due amici, ha dichiarato di aver perso il controllo della macchina e di aver urtato l’auto di Ghiz, per poi finire con la sua Fiesta per metà nello stesso campo dove l’autotrasportatore si era addentrato a piedi. Il 20enne arluinese, così come gli altri occupanti dell’auto, non si sarebbe accorti della presenza del 35enne. Non potendo muovere l’auto, vista l’ora i tre avrebbero quindi deciso di tornare a casa a piedi.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, la carambola provocata dallo scontro che ha proiettato le due vetture fuori strada non ha lasciato scampo a Gheorghe che è rimasto schiacciato sotto le lamiere dove è probabilmente morto sul colpo. Sabato mattina, intorno alle 7, un passante ha notato il corpo spuntare da sotto la vettura e ha chiamato il 112. Trovato il cellulare della vittima, ha poi trovato il numero di un familiare in rubrica.

Dall'altro capo ha risposto la moglie di Ghiz, che i è precipitata sul posto, ancora all’oscuro della morte del marito. Il 20enne, fino a quel momento ritenuto un pirata della strada, accompagnato dal padre è tornato più tardi sul luogo dell’incidente, a suo dire convinto di dover solo recuperare la sua vettura in panne per lo schianto. L'automobilista, indagato per far luce sull’accaduto, rischia l’incriminazione per omicidio stradale, essendosi allontanato dal luogo del sinistro. Ma il giovane giura, così come i suoi amici, di non essersi accorto dell’investimento.

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