Arena Santa Giulia, ricorso al Tar I Cabassi contro il sì del Comune

I proprietari del Forum di Assago contestano la delibera di Palazzo Marino sul palazzetto olimpico. Si rischia un altro caso Palasharp: causa e lavori bloccati. Marcora (FdI): Sala è stato poco prudente

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di Massimiliano Mingoia

L’iter per la realizzazione della nuova Arena olimpica Milano Santa Giulia si complica. Sì, perché il gruppo Cabassi, proprietario del Forum di Assago, ha presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro la delibera del Comune che prevede il riassetto planivolumetrico dell’area nella periferia sud-est della città con una rimodulazione dei servizi per il quartiere: in luogo del centro congressi inizialmente previsto nel piano urbanistico per Santa Giulia, è stata decisa la realizzazione del nuovo Palazzetto dello sport per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina del 2026, indicato come PalaItalia nel dossier olimpico e ora ribattezzato Arena di Milano Santa Giulia. Il tema della realizzazione di un palazzetto dello sport privato invece che un auditorium pubblico a Santa Giulia era già stato sollevato in Consiglio comunale nelle scorse settimane dai consiglieri comunali Basilio Rizzo (Milano in Comune) ed Enrico Marcora (Fratelli d’Italia).

Lo scorso 7 settembre, intanto, Risanamento Spa, tramite la società controllata Milano Santa Giulia, proprietaria dell’area dove è prevista la costruzione dell’Arena, ha presentato l’accordo con Eventim, la multinazionale di organizzazione di eventi che costruirà entro il 2026 e gestirà la nuova Arena di Milano Santa Giulia. O meglio, dovrebbe costruire e poi gestire. Perché l’iter della realizzazione del palazzetto olimpico finirà all’esame del Tar, dopo il ricorso presentato dal gruppo Cabassi. Sembra un film già visto. Nei mesi scorsi, infatti, il gruppo Cabassi, tramite la società Forumnet, ha presentato ricorso al Tar, dopo un bando di gara comunale che l’aveva visto perdente, contro il progetto del nuovo Palasharp a Lampugnano, o meglio della Milano Hockey Arena, l’altro impianto che ai Giochi 2026 ospiterà l’hockey su ghiaccio. La causa amministrativa è in corso, si attende la sentenza del Consiglio di Stato sul merito del caso ex Palasharp, i cui lavori di riqualificazione, progettati da Ticketone e Mca Events, non sono ancora partiti. Se i giudici amministrativi di secondo grado dovessero dar torto al Comune, la Giunta comunale guidata dal sindaco Giuseppe Sala ha già pronto un Piano B, illustrato al Giorno lo scorso aprile dall’assessore allo Sport Roberta Guaineri: l’esecutivo di Palazzo Marino ha approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica del restyling dell’ex Palasharp per essere pronto a svoltare verso l’alternativa del progetto pubblico, se la strada del bando per i privati si dimostrasse impraticabile.

Il caso dell’Arena di Milano Santa Giulia sarà un bis del caso ex Palasharp? Presto per dirlo. Bisognerà aspettare che il Tar si pronunci. Intanto i lavori di bonifica sull’area proseguono e il cronoprogramma resta confermato: nuovo palazzetto entro il 2025. Il ricorso, comunque, non è stato un fulmine a ciel sereno. Lo scorso 7 settembre, nel giorno della presentazione del progetto Eventim, Marcora (FdI) aveva fatto una previsione: "Mi sembra poco prudente, da parte del sindaco Sala, presentare il Palazzo di Santa Giulia. In aula ho evidenziato molte lacune che non potranno che portare a ricorsi al Tar che inevitabilmente rallenteranno lo sviluppo del progetto, se non addirittura fermarlo, come è accaduto col Palasharp".

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