Area Expo sarà un polo scientifico "vivo 24 ore su 24"

Intorno all'o Human Technopole e al campus delle facoltà scientifiche ci saranno imprese e istituzioni

Giuseppe Bonomi

Giuseppe Bonomi

Milano, 15 settembre 2016 - Un Parco o della scienza, del sapere e dell'innovazione con investimenti del pubblico e dei privati: a questo scopo verrà destinata interamente a vocazione scientifica l'area che ha ospitato Expo. Queste le linee guida del Piano strategico di sviluppo e valorizzazione presentato oggi da Arexpo, la società pubblica proprietaria delle aree.

Accanto ai due «elementi catalizzatori», i progetti Human Technopole e il campus delle facoltà scientifiche, ci sarà spazio per investimenti privati di aziende leader nei settori high-tech e pharma, operatori sanitari e ospedalieri, eccellenze del made in Italy. «Arexpo adesso è diventata a tutti gli effetti una società di sviluppo immobiliare pubblica - ha sottolineato l'a.d. Giuseppe Bonomi in conferenza stampa -. Nello sviluppo del Parco tecnologico si utilizzerà il modello Expo pubblico e privato».

L'area «dovrà essere viva» 24 ore su 24. Nel progetto saranno inserite anche funzioni di collegamento: ci saranno oltre alle imprese e alle realtà che si occupano di ricerca, anche cultura e intrattenimento, impianti sportivi, funzioni residenziali, con housing sociale e residenze universitarie, «il verde sarà diffuso, il vincolo a parco sarà rispettato». Il documento con le linee guida del Piano strategico di sviluppo e valorizzazione di Arexpo sarà presentato all'assemblea dei soci tra il 10 e il 15 novembre. «Da oggi parte un momento di confronto, una fase partecipativa molto importante, per raccogliere suggerimenti e commenti da tutti i portatori di interesse del territorio» ha spiegato Bonomi. Al tavolo con Arexpo ci saranno istituzioni e enti come la Camera di commercio, Confindustria, i sindacati, Assolombarda, Assimpredil Ance. Le aziende private che hanno manifestato interesse per investire sono una novantina. Tra le altre, Ibm, Roche, Bayer, Nokia, oltre al Teatro alla Scala, che nella nuova area dovrebbe spostare i laboratori e l'accademia.

La gara internazionale per realizzare il masterplan delle aree che hanno ospitato Expo e per definire l'advisor che lo svilupperà «sarà promossa entro la fine di ottobre». «Ragionevolmente sarà pronto nel 2017 - ha spiegato Bonomi - mentre per il via ai primi cantieri, usando una metafora calcistica, potremmo parlare della stagione 2017/2018». Con l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, che sarà capofila del progetto di ricerca sulle scienze della vita Human Technopole, «stiamo ragionando su un possibile inizio - ha proseguito -, i lavori interesseranno probabilmente l'adeguamento di edifici già esistenti». Lo sviluppo dell'area sarà realizzato in un arco di tempo «probabilmente decennale».

In attesa di definire il masterplan e partire con i cantieri, l'area che ha ospitato Expo continuerà «la sua stagione transitoria, iniziata nel 2016 con il contributo di Regione Lombardia, resterà viva e ospiterà eventi», ha spiegato Bonomi. La fase del 'fast post Expo', come è stata chiamata, «ci ha dato un vantaggio, cioè che l'area non è in una situazione di degrado». La gestione della fase transitoria che comprende la manutenzione del sito, la vigilanza, la conservazione costa ad Arexpo una quota che «è sotto i 12 milioni di euro l'anno - ha detto Bonomi - a cui si deve aggiungere l'investimento per far rivivere il sito di eventi».

La Regione Lombardia sull'ex area Expo è pronta a investire altri 150 milioni di euro. Lo ha affermato l'assessore regionale con delega al Post Expo Francesca Brianza. «L'ex Area Expo si propone come catalizzatore di eccellenze per costituire un Parco Scientifico e Tecnologico all'avanguardia su scala mondiale», ha dichiarato Brianza in una nota seguita alla presentazione da parte della società Arexpo delle linee guida del piano strategico di sviluppo e valorizzazione del sito. «Lo Human Technopole e l'Università degli Studi di Milano - ha proseguito l'assessore - sono due eccellenze che già hanno aderito al futuristico progetto del Parco Scientifico e Tecnologico. Serviranno come catalizzatori di attrazione di altre realtà pubbliche e private. Dopo la Brexit, stiamo lavorando alacremente per portare a Milano l'Ema, l'agenzia Europea del Farmaco, attualmente con sede a Londra» ha ricordato Brianza. 

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