Milano, Salvini contro Area B. E il sindaco Sala: "Pensi a Trenord"

Il leader della Lega: la Ztl penalizza un milione di lavoratori. Il primo cittadino: da loro sulla mobilità solo chiacchiere

Il sindaco Giuseppe Sala non ha intenzione di fare retromarcia sulla Ztl anti-diesel

Il sindaco Giuseppe Sala non ha intenzione di fare retromarcia sulla Ztl anti-diesel

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Milano - Scontro frontale su Area B tra il sindaco Giuseppe Sala e la Lega, tra la Giunta comunale milanese e il centrodestra lombardo. Ieri il Carroccio ha tenuto un presidio in via Mecenate per protestare contro l’entrata in vigore, dal primo di ottobre, dei nuovi divieti di ingresso in Area B, in particolare quelli che riguardano i veicoli diesel Euro 4 ed Euro 5. Solo l’ultimo appuntamento di una campagna imbastita da settimane: nei giorni scorsi anche il presidente della Regione, Attilio Fontana, aveva pubblicamente chiesto al sindaco di sospendere le nuove regole esattamente come fatto durante la pandemia. Una campagna alla quale Sala ha risposto ieri mattina con un post sulla propria pagi na Facebook: "Alla Lega di Salvini non piace l’Area B – constata il primo cittadino –. Non sono interessati al fatto che i milanesi respirino meglio. A me invece la cosa interessa, anche molto. E andrò avanti nelle azioni per migliorare la qualità dell’aria nella mia città, come sto facendo, pur conscio delle difficoltà, da sei anni". Non è finita . Le ultime righe del post del sindaco sono pepate: "I prodi esponenti della Lega si occupino piuttosto di come hanno ridotto Trenord, se vogliono dare una mano sulla mobilità (ah già, ma così c’è da lavorare e non solo da chiacchierare!)".

Pronta la replica di Matteo Salvini: "Ci sono un milione di lavoratori e lavoratrici in Lombardia che rischiano di rimanere a piedi a causa della scelta insensata del Comune di Milano, della sinistra e del sindaco Sala – dichiara il leader della Lega dal presidio di via Mecenate –. Così non si difende l’ambiente, ma si massacrano i lavoratori. Se uno non ha quei 30-40mila euro adesso per cambiare la macchina, con la guerra, con il Covid, con il caro bollette, con l’inflazione, non può essere penalizzato e lasciato a piedi. Oltretutto il Comune ha edifici pubblici con caldaie vecchie di 40 anni e mezzi pubblici dell’Atm che inquinano ben più di un Euro 5 diesel. Quindi – conclude Salvini – l’appello che facciamo a nome di centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici è permettere il lavoro a Milano e poi ne parliamo nel 2023, superata la crisi economica, la guerra, finito il Covid e superata la crisi della bolletta della luce".

Fabrizio Cecchetti, cordinatore lombardo della Lega, annuncia che il Carroccio presenterà una mozione in Consiglio regionale, e un’analoga mozione in tutti i Consigli comunali della Lombardia, per chiedere la revoca della decisione del Comune di Milano di impedire l’ingresso in città ai diesel Euro 4 ed Euro 5. L’ambientalista Carlo Monguzzi, capogruppo milanese di Europa Verde, invita tutti a placarsi: "Lo scontro su Area B è sul nulla, perché Area B, con le deroghe a tutti come è adesso – ad esempio grazie a Move In, che permette 2mila chilometri all’anno a chiunque – fa circolare tutti e serve a niente".

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