Area B Milano, così 200mila auto aggirano i divieti. Ingressi all'alba e a camere spente

Milano, blocco dei diesel Euro 4 e 5. Denuncia di Monguzzi (Europa Verde): più di 200mila veicoli in città prima delle 7.30 o dopo le 19.30. Ma l’assessore Censi predica prudenza: "Abbiamo deciso per un avvio soft"

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Quanto tempo ci vuole per giudicare l’efficacia dei nuovi divieti entrati in vigore all’interno di Area B, la zona a traffico limitato grande quasi come tutta la città? Il riferimento è, ovviamente, all’introduzione del divieto di circolazione per le auto diesel Euro 4 ed Euro 5, anche dotate di filtro antiparticolato. Ad innescare la domanda sono un dato di fatto ed un botta e risposta. Il dato di fatto è presto detto: a distanza di 18 giorni dall’entrata in vigore delle nuove restrizioni, il Comune non ha ancora diramato dati ufficiali sull’efficacia delle stesse, su quanto abbiano ridotto gli ingressi in città. Il botta e risposta si è invece consumato ieri ed ha coinvolto Carlo Monguzzi, capogruppo di Europa Verde in Consiglio comunale, da un lato, e Arianna Censi, assessore comunale alla Mobilità, dall’altro.

Per Monguzzi un giudizio su Area B si può già dare. E anzi: sarebbe già tempo di ravvedimenti e rimedi. Così come si possono esporre e giudicare i dati: ce ne sono già di significativi, secondo lo storico ambientalista milanese. "Da giorni – sottolinea Monguzzi – Milano è in una cappa di smog. Da 4 giorni l’inquinamento è molto sopra la soglia di allarme: domenica la media del Pm10 è stata di 69 grammi per metro cubo. E siamo in ottobre, con i riscaldamenti spenti. La causa principale – fa sapere il capogruppo di Europa Verde – sono le 900mila auto che entrano tutti i giorni a Milano: lo stesso numero di 15 giorni fa, quindi non c’è stata nessuna variazione tra prima e dopo i nuovi divieti di Area B". Secondo Monguzzi gli automobilisti si sono organizzati per aggirare le telecamere passando sotto i varchi della Ztl quando queste non sono accese: "È in aumento il numero delle auto che entrano prima delle 7.30 e dopo le 19.30 e poi girano tranquillamente a Milano, per aggirare i divieti, ora sono più di 200mila". Da qui la proposta: "Rendiamo Area B permanente, quindi attiva 24 ore su 24, dando deroghe solo a chi ne ha diritto". Da qui, anche,

la richiesta alla Giunta, la stessa avanzata più volte in queste settimane: "È improrogabile la convocazione di un tavolo tecnico e politico che metta in atto urgenti correzioni di Area B,che così oggettivamente non funziona. Continuando così sarà solo un disastro". Orario a parte, da sempre Monguzzi si batte contro alcune scelte che hanno finito con l’indebolire la Ztl. Su tutte, la scelta di consentire la circolazione in Area B a chi abbia installato sul proprio veicolo Move-In, la scatola nera promossa dalla Regione Lombardia: una "deroga mascherata", questa. Ed è proprio da qui che parte Censi per invitare ad esser prudenti nel giudicare quanto accaduto finora in prossimità dei varchi di Area B: "Io preferisco e consiglio a tutti di aspettare nel criticare questo provvedimento – sia chi da una parte lo ritiene troppo restrittivo, sia chi dall’altra troppo permissivo – senza avere alcun dato statistico consolidato. Si sa da sempre – sottolinea l’assessore – che le norme in vigore avrebbero avuto un ingresso soft, dato dai 50 ingressi e dal Move-In, e che in un primo periodo non avrebbero influenzato in maniera importante i flussi delle autovetture. Stiamo elaborando i primi dati, che potranno anche essere interessanti, ma sicuramente non possono essere considerati documenti su cui basarsi per verificare l’efficacia di Area B. Per questo ci vorrà più tempo".

 

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