Area B a Milano, nuove regole dall'1 ottobre: cosa può succedere

Fontana: "Aci chiede un tavolo, la Regione c'è". Il sindaco Sala: "Andrò avanti, faccio quanto promesso"

Area B, il sindaco Giuseppe Sala e il governatore Attilio Fontana

Area B, il sindaco Giuseppe Sala e il governatore Attilio Fontana

Milano, 27 settembre 2022 - E' conto alla rovescia: dal prossimo 1° ottobre, a Milano, entreranno in vigore le nuove regole per Area B, ovvero la zona a traffico limitato con divieto di accesso e circolazione per i veicoli più inquinanti e per quelli con lunghezza superiore ai 12 metri che trasportano merci. Inevitabile il malcontento di molti cittadini e di pendolari che, ogni giorno, arrivano nel capoluogo lombardo in auto. Tensione nell'hinterland dove Sesto San Giovanni si fa capofila della protesta. La questione continua così a tenere banco e non si ferma il braccio di ferro tra Regione Lombardia e Palazzo Marino: il governatore Attilio Fontana chiede una sospensione dei divieti, mentre il sindaco Sala porta avanti con decisione quanto promesso.

​Area B, le nuove regole

- I DIVIETI - Dall'1 ottobre, sarà vietata la circolazione dei mezzi più inquinanti all’interno dell’area B, in particolare non potranno più circolare i veicoli Euro 2 benzina e Euro 4 e 5 diesel per il trasporto di persone, Euro 4 diesel senza filtro antiparticolato oppure con filtro antiparticolato se le emissioni di particolato sono superiori a 0,01 g/KWh o con filtro installato dal 1 gennaio 2019 per il trasporto di merci e autobus. Il divieto, annunciato (e temuto) da tempo riguarda solo i giorni feriali, nella fascia oraria 7.30-19.30 dei giorni da lunedì a venerdì, all’interno dell’Area B che, in pratica, coincide con il perimetro comunale ed è sorvegliata da 188 telecamere.

Area B: chi può entrare e cosa fare per mettersi in regola

LE MULTE - Chi accede nell'Area B senza averne diritto verrà sanzionato con una multa compresa tra 163 e 658 euro. In caso di recidiva nel biennio, se si commette cioè la stessa infrazione due volte in due anni, si va incontro alla pena accessoria della sospensione della patente da 15 a 30 giorni.

LE DEROGHE - Sono più di un milione le auto dei milanesi che rischiano di restare in garage, anche per questo il motivo il comune ha predisposto alcune deroghe. Potrà circolare chi sta sostituendo il suo diesel Euro 5 con un mezzo a basso impatto ambientale, fino al 30 settembre 2023, ma sarà necessario aver sottoscritto non oltre il 14 settembre un contratto di acquisto, di leasing o di noleggio a lungo termine inoltrando la richiesta entro il 19 settembre. L’altra possibilità per circolare è quella di utilizzare il dispositivo MoVe-In, il quale monitora il chilometraggio percorso dall’auto, permettendo un massimo di 2.000 chilometri l’anno di tolleranza per diesel Euro 5, 1.800 per Euro 4 fino a settembre 2024. Vi è inoltre un bonus di 50 ingressi valido per i residenti a Milano fino a settembre 2023.

Move-In: cos'è, come funziona e quanto costa

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Aci chiede un incontro

"Ho ricevuto una lettera del presidente dell'Aci di Milano con la richiesta, rivolta a me e al sindaco di Milano, di sederci intorno a un tavolo e condividere azioni urgenti sul tema dell' Area B. Io e la Regione ci siamo". E' quanto ha scritto su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, riferendosi al provvedimento annunciato da Beppe Sala che partirà sabato 1 ottobre. "Individuare un percorso istituzionale per la sospensione del provvedimento che, per decisione dell'amministrazione comunale di Milano, entrerà in vigore da primo ottobre - ha sottolineato Fontana- è una scelta di buon senso, per non danneggiare migliaia di cittadini e imprese in questa fase economicamente complicata".

Sala va avanti

Al momento, invece, riguardo la richiesta di Aci, nessuna risposta ufficiale dal sindaco di Milano Giuseppe Sala. Il primo cittadino è comunque deciso ad andare avanti: "Capisco che metto in difficoltà qualcuno che non può cambiare la macchina ma non raccontiamo le solite balle perché non sono 1 milione le macchine che saranno impattate". "Voglio essere consistente e dire ai milanesi che quello che ho promesso in campagna elettorale lo sto facendo - ha aggiunto -. Io continuerò ad andare avanti per la mia strada sapendo che continuerò a ricevere delle critiche anche di chi sta dalla mia parte. Semmai prendetevela con quei politici che in campagna elettorale ne sparano di ogni e poi tanto sanno che non lo possono fare".

Cattaneo: "Chiesto deroga al Comune, ma ha detto 'no'"

"Abbiamo chiesto al Comune di Milano, alla luce della crisi energetica e socio-economica e di una comunicazione carente e poco incisiva sul tema, una deroga fino al prossimo mese di marzo al blocco dei diesel euro 5 in Area B. E, in alternativa, che si valuti almeno un allargamento fino a 3.000 km delle fasce chilometriche consentite, a chi aderisce a Move-in", ha detto l'assessore regionale all'Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, durante il 'Tavolo aria' che si è riunito questa mattina a Palazzo Pirelli alla presenza di Enti, Istituzioni e Associazioni di categoria. "Ci sembra una richiesta lecita - ha proseguito - a fronte della situazione molto difficile e preoccupante che tutti stiamo vivendo. Ho anche ricordato che gli accordi sottoscritti dalle Regioni del Bacino padano non prevedono limitazioni per i diesel euro 5 se non dopo il 2025. Questo in considerazione del fatto che proprio gli euro 5 sono auto recenti, immatricolate fra il 2011 e il 2017, e non si può certo accusare chi le ha acquistate di aver mancato di sensibilità ambientale". "Purtroppo - ha detto Cattaneo - l'assessore del Comune di Milano Elena Grandi ha risposto con un 'no' secco e risoluto, ribadendo che l'Amministrazione milanese non è in alcun modo disponibile a derogare". A conferma dell'esistenza di un problema che riguarda prevalentemente Area B, nelle prime tre settimane di settembre abbiamo avuto mediamente 1000 richieste di adesione al giorno e gli aderenti a Move-in sono passati da 15000 a 37000, di cui il 70% relativa a veicoli limitati in Area B e oltre la metà sono diesel Euro 5. Generando comprensibilmente qualche criticità negli installatori. Durante il Tavolo è stato anche ricordato che uno dei provider che gestisce Move-In, la 'scatola nera' ideata dalla Regione per cercare quanto mento di mitigare i disagi e le penalizzazioni di imprese e cittadini, ha proposto una sorta di 'installation day' chiedendo al Comune di Milano uno spazio pubblico per 'agevolare' il più possibile chi vuole installare i dispositivi. Ma anche in questo caso dal Comune non è arrivata nessuna risposta.

Taxiblu: "Area B taglia fuori i lavoratori"

Riguardo il provvediemnto, è intervenuto Emilio Boccalini vicepresidente di Taxiblu 02.4040, il più grande Radiotaxi della città.  "Le misure ancora più stringenti per gli accessi in Area B di Milano che saranno attive dal 1° ottobre prossimo certo dal mio punto di vista di cittadino ancor prima che di operatore Taxi lasciano comunque perplessi. E sottolineo che fortunatamente noi potremo circolare nonostante inizialmente neanche eravamo stati considerati per eventuali esenzioni durante l'orario lavorativo. Per quanto a Milano il parco auto dei Taxi circolanti credo sia almeno per il 90% fatto da auto ibride".  "Detto questo - ha aggiunto - penso a tante categorie di lavoratori e famiglie tagliate fuori praticamente dalla città che dovranno lasciare l'auto in garage, cambiarla o provare ad installare le centraline di monitoraggio regionale per le quali più di qualcuno mi ha detto che i tempi di  attesa per l'installazione non sono proprio immediati. Potremmo anche far finta di niente al riguardo certo, ma è il principio che viene portato avanti in questa città dove seppur con nobili intenti e cause come può essere la riduzione degli inquinanti, vengono attuate misure demagogiche dove chi ci rimette poi sono i cittadini. Credo che chi utilizzi un'auto per entrare in città per lavoro è perché spesso non ha altre alternative. Non siamo a New York dove h24 o quasi girano metropolitane o mezzi di trasporto. Superata una certa ora chi deve rientrare a casa o comunque deve girare per lavoro lo fa con un mezzo proprio, che generalmente non è l'ultimo modello di auto elettrica o la bicicletta col cestino di vimini e il mazzo di fiori dentro come qualcuno forse si immagina siano tutti i milanesi. Nessuno nega che si debba ambire ad una città più verde ma non si possono neanche mettere in difficoltà, in un periodo già complicato di suo, migliaia di famiglie e lavoratori".

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