"Apritimoda" svela i segreti del made in Italy

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Dietro a un ombrello, un cappello o una camicia made in Italy si nascondono tradizioni, cultura e passione per il lavoro. Storie di famiglie di artigiani, che dai piccoli laboratori agli atelier di grandi marchi si tramandano le tecniche per la realizzazione di prodotti unici al mondo. Un’attività che cerca di resistere e che sta diventando sempre più rara. Per mantenere viva la tradizione e conoscere i segreti, le aziende hanno aderito ad “Apritimoda“. Da sabato a domenica gli appassionati ed esperti del settore potranno sbirciare dal buco della serratura di laboratori e atelier di tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia. "Per la sesta edizione abbiamo un programma ricco, con cento visite guidate gratuite", spiega la giornalista e ideatrice di “Apritimoda“, Cinzia Sasso. In Lombardia sono 29 le realtà che parteciperanno, di cui 19 a Milano. Dalle cravatte in seta di Cilento 1780, agli ombrelli di Francesco Maglia realizzati in un garage di via Ripamonti.

"Un viaggio nella manifattura che stupisce anche i professionisti del settore – spiega il presidente di Camera Nazionale della moda italiana Carlo Capasa –. La prima volta che ho sentito parlare del progetto di “Apritimoda“ pensavo fosse una bella idea, ma impossibile da realizzare a causa della competitività tra le case di moda". La due giorni è stata pensata come un’occasione per coinvolgere anche i giovani. Due studenti della Naba, Nuova Accademia delle Belle Arti, sono stati premiati nel contest lanciato dal Consorzio di tutela della Doc Prosecco, realizzando l’etichetta per un’edizione limitata. "Con “Apritimoda“ non si risalta solo l’aspetto economico, ma viene data importanza anche al profilo culturale grazie al lavoro di grande artigianato", dice l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. La kermesse ha lanciato per la prima volta il podcast “Apritimoda“. Una serie di cinque puntate, in cui i protagonisti racconteranno in prima persona approfondimenti e curiosità sul proprio mestiere. Per le visite gratuite è obbligatoria la prenotazione sul sito www.apritimoda.it

Sofia Valente

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