Appelli insistenti e grida d’aiuto Ma nessuno cerca i “dispersi“

Gli oratori in prima linea: "Disagio giovanile precoce. Serve una risposta nuova"

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"Dobbiamo rispondere a questi appelli, che si sono fatti insistenti. Ci arrivavano e ci arrivano tuttora: c’è una situazione di fatica, di disagio educativo". Stefano Guidi è direttore della Fondazione Oratori Milanesi, fa parte della nuova cordata educativa.

Siete sul fronte: chi vi manda questi appelli?

"Ci arrivano dagli esperti del settore educativo, dai consultori, dalle scuole. A questi si aggiunge il grido di aiuto che ci arriva da fenomeni macroscopici che avvengono con frequenza significativa, penso al fenomeno del branco in piazza Duomo e a situazioni che stanno riempiendo le prime pagine, con reazioni di “contenimento“, sentenze, ma manca l’azione educativa".

I ragazzi vi chiedono aiuto?

"Sì, ma non sempre direttamente. Agli adulti tocca il compito di interpretare alcune reazioni e fenomeni che in realtà sono richieste evidenti di aiuto, espressioni di un malessere più radicato. E attenzione: il “disagio giovanile“, un contenitore all’interno del quale scarichiamo tanti elementi, emerge sempre più precocemente. Abbiamo a che fare sempre più con preadolescenti, giovani di 11-12 anni, che hanno meno strumenti a loro disposizione per esprimere una richiesta di aiuto e spesso la esprimono con modalità violente, per attirare l’attenzione, per denunciare vuoti di crescita".

Si parla di dispersione scolastica. C’è una ’dispersione’ anche nell’ambito oratoriale?

"Gli oratori ci sono, ma in questi due anni hanno sofferto, esattamente come altri centri di aggregazione, della limitazione della socialità. La riapertura è stata infastidita da ondate. Ora tutte le agenzie educative devono farsi grandi domande sulla qualità della proposta. Si parla di dispersione scolastica a livello statistico, ma nessun va a recuperare i dispersi. L’impresa è importante, al limite delle possibilità umane, e solo insieme la possiamo affrontare, offrendo una risposta nuova e adeguata ai tempi che stiamo vivendo".

Si.Ba.

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