Bellini e gli appalti truccati in Atm: primi risarcimenti per il Comune

Una delle aziende ha deciso di versare a Palazzo Marino 212mila euro a titolo di rimborso dei danni

Un treno della seconda linea della Metropolitana milanese

Un treno della seconda linea della Metropolitana milanese

Milano - Il Comune si appresta ad incassare 212mila euro dalle vicende processuali relative alla cupola che dal 2013 al 2020 in Atm ha pilotato o, a seconda dei casi, ha cercato di pilotare i bandi di gara per i lavori da eseguire lungo le linee della metropolitana.

Sì, il riferimento è agli uomini balzati agli onori delle cronache nell’estate del 2020, quelli coordinati da Paolo Bellini, allora dipendente Atm – per l’esattezza responsabile dell’Unità Amministrativa Complessa sugli Impianti di Segnalamento e Automazione delle Metropolitane – che ha poi deciso di patteggiare. Una vicenda nella quale il Comune e la stessa Azienda di trasporto sono parti lese. Per questo l’esecutivo di piazza Scala ha deciso di costituirsi parte civile. Da qui quei 212mila euro di cui sopra.

A versarli sarà una delle aziende finite nel mirino della procura di Milano, la G.I. Spa, che ha tentato la via della partnership con i colossi del settore per inserirsi nell’appalto più appetitoso tra quelli considerati nel procedimento: l’appalto lanciato da Atm a marzo del 2019 per la progettazione e la realizzazione del nuovo sistema di segnalamento della Metropolitana 2, vale a dire il sistema che scandisce la circolazione dei treni garantendo, così, il giusto distanziamento tra un convoglio e l’altro. Un appalto da 101 milioni di euro che, secondo Bellini, come riportato negli atti dell’inchiesta, sarebbe potuto lievitare fino a 200 milioni. Il sistema Bellini era semplice: mettere al corrente le aziende a lui vicine delle specifiche del bando in modo che potessero agevolmente aggiudicarselo ripagandolo del favore.

Nel caso in questione alla G.I. Spa sarebbe toccata una parte marginale della torta del segnalamento, considerato che avrebbe dovuto fornire segnali a Led e ferramenta. La stessa azienda – meglio precisarlo – ha sempre respinto le accuse e non ha preso parte alla gara. Ma, detto questo, in sede di udienza preliminare ha deciso di versare al Comune, in quanto parte civile, 212.688 euro "a titolo di risarcimento pro-quota dei danni" e di "refusione delle spese legali, con riferimento alle condotte illecite riguardanti la gara d’appalto per il sistema di segnalamento della M2", come si legge nella delibera con la quale la Giunta recepisce la somma.

 

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