L’uomo che scruta le nuvole. "Il mio Meteo Sincero sfida app e catastrofismo"

Magenta, il suo metodo e il suo sito fanno boom

IDEA Marcello Mazzoleni; sotto l’home page

IDEA Marcello Mazzoleni; sotto l’home page

Magenta, 4 giugno 2017 -  «Un altro modo di fare meteo». La sfida al boom di app che riempiono smartphone e tablet di icone con sole, nuvole e temporali compare già sulla homepage di Meteo Sincero (www.meteosincero.it), il sito internet dedicato alle previsioni del tempo che da questa settimana racconterà che tempo farà in Lombardia (e in Italia). «Sincero perché libero. Sincero perché non si basa sull’automatismo di un computer», racconta l’ideatore del sito Marcello Mazzoleni, 38 anni di Magenta (Milano), formazione economica, una passione per la meteorologia alimentata da studi, analisi, raccolte dati e archivi.

Se c’era bisogno di Meteo Sincero è perché altri non lo sono?

«Sincero perché c’è l’uomo. Siamo circondati da un panorama di previsioni frutto dell’automatismo, di macchine programmate che generano output – le icone del meteo – sulla base di valori numerici che non tengono conto delle caratteristiche dei territori. Milano non è Lugano, ci sono caratteristiche diverse, masse d’aria differenti. I computer non sono sempre sinceri in questa materia, perché ragionano per aree omogenee anche di 70-100 chilometri: al massimo si può parlare di una buona approssimazione. Io, invece, utilizzo modelli di due o tre chilometri, la previsione che formulo è basata sull’esperienza di chi conosce il territorio del Ticino in particolare e le caratteristiche di quello lombardo. C’è poi un secondo livello di sincerità».

Quale?

«La libertà. Non ho rapporti con albergatori, non sono condizionato: se una domenica di luglio è prevista pioggia, lo posso dire».

Come nasce questo portale?

«Nasce da lontano, da 30 anni di osservazione, registrazione di precipitazioni, annotazioni di come evolve il tempo in presenza di alcune masse d’aria. Ci stavo lavorando da qualche anno, su richiesta di cittadini, sindaci, presidenti di associazioni che organizzano eventi: è l’evoluzione della pagina Facebook creata nel 2012 e focalizzata sull’ovest Lombardia ed Est Piemonte».

Quante visualizzazioni totalizzava?

«Tra le 15mila e le 35mila visite al giorno».

A quando risale la prima previsione del tempo?

«Era il 18 aprile 1998, ho ancora quel file. Studiavo Economia all’Università di Novara. I compagni di corso conoscevano la mia passione ed è nato Meteo Magenta».

E quando internet non era così diffuso?

«Negli anni del liceo ho creato delle stazioni meteo e giravo in bicicletta annotando i dati meteorologici. Ma fin da bambino registravo sui quaderni a quadretti temperature e piogge. Così, quasi involontariamente, ho creato un grande archivio».

Fa davvero più caldo di un tempo? Anche se quell’hashtag #riscaldamentogloballe che spesso leggiamo su Facebook...

«È un modo simpatico per rispondere alle strumentalizzazioni. La storia del clima è fatta di fasi glaciali e post-glaciali, come quella attuale caratterizzata dal ritiro dei ghiacciai. Rispetto a due secoli fa è più caldo, ma spesso le previsioni sono allarmistiche: le temperature sono “sopra media” perché nel nostro territorio in un anno ci sono 270 giorni “sopra media” caratterizzati dal sole e il resto “sotto media” con maltempo. Se questo è il rapporto, è normale essere “sopra media” perché le giornate sono di più di quelle “sotto media”. Quest’anno il 1 maggio a Magenta c’erano 7 gradi».

Non rimpiange di non aver scelto la professione di meteorologo?

«L’unico mio rimpianto è non aver installato una stazione meteo nel parco vicino a casa, per monitorare le differenze microclimatiche tra città e periferia».

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