Facebook, stangata dai giudici: copiò l’app inventata a Milano

La sentenza in Appello: "Un’appropriazione parassitaria"

Mark  Zuckerberg

Mark Zuckerberg

Milano, 17 aprile 2018 - Lite tra ragazzi, ma uno dei due è miliardario. Perde anche in appello il colosso Facebook nella causa civile intentatagli da una piccola società di sviluppo software dell’hinterland milanese, la Business Competence srl, inventata da quattro giovani.

Secondo i giudici, il colosso statunitense dei social network ha copiato da loro un’applicazione che propone agli utenti bar e ristoranti graditi e vicini al luogo in cui si trovano. Giudici che hanno parlato, tra l’altro, di una vera e propria «appropriazione parassitaria». La Corte d'Appello civile di Milano ieri mattina ha rigettato il ricorso avanzato dalla società di Mark Zuckerberg e ha confermato «integralmente» la condanna inflitta nell’agosto 2016 per violazione del diritto d’autore e per concorrenza sleale.  Il collegio della Sezione specializzata in materia di impresa, presieduto da Amedeo Santosuosso, ha anche stabilito che il gigante californiano dovrà versare 1.750 euro di spese processuali all’azienda di Cassina de’ Pecchi, nel Milanese. Nell’ottobre del 2012, l’azienda italiana, guidata dalla giovane ad Sara Colnago, aveva ideato e lanciato la app Faround che avrebbe dovuto integrarsi proprio con Facebook, cui era stata proposta. Poco meno di due mesi dopo, però, il social network di Zuckerberg aveva proposto agli utenti di scaricare la sua Nearby: un’applicazione che per i ragazzi di Business Competence è identica alla propria per «concept e format», ad eccezione soltanto degli aspetti grafici.

Una tesi condivisa sia dai giudici civili di primo grado che da quelli d’appello. Come si legge nella sentenza, per la Corte non esistono prove che «Nearby Places sia stata sviluppata in modo autonomo da Facebook rispetto a Faround». Da qui, a detta dei giudici, la conseguente «appropriazione parassitaria di investimenti altrui per la creazione di un’opera dotata di rilevante valore economico». Quanto esattamente? È fissata proprio per oggi davanti al giudice civile Silvia Giani il giudizio di primo grado relativo alla quantificazione del danno che avrebbe subito Business Competence dalle violazioni contestate a Facebook.

 

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