Milano, il sindaco Sala: "È l’ora del coraggio, riapriamo i Navigli"

Il primo cittadino apre il dibattito pubblico: spero che la città sia dalla mia parte. Ma Forza Italia è contraria

Rendering della riapertura dei Navigli

Rendering della riapertura dei Navigli

Milano, 12 giugno 2018 - «È tempo che Milano faccia scelte coraggiose. Non partire con i lavori per la riapertura dei Navigli sarebbe un errore». Il sindaco Giuseppe Sala apre la fase del dibattito pubblico sul «Progetto Navigli» con un intervento nella Sala Alessi di Palazzo Marino e non nasconde da che parte batta il suo cuore.

Lui è per il «sì» allo scoperchiamento di cinque tratti delle antiche vie d’acqua cittadine. «Ma voglio essere il sindaco di tutti e non farmi travolgere dall’entusiasmo», aggiunge con tono istituzionale. Tanto che prima dei vantaggi che il progetto porterebbe alla città elenca gli svantaggi: «Primo: i lavori creerebbero disagi. Due: sui costi è legittimo chiedersi se sia giusto puntare sulla riapertura dei Navigli. Tre: la mobilità ne uscirebbe trasformata, ancor più se decidessimo di riaprire tutto il sistema Navigli». La precisazione è doverosa. L’assessore alla Partecipazione Lorenzo Lipparini, infatti, ribadisce che il progetto che sarà sottoposto al parere dei cittadini tramite un sito Internet (progettonavigli.comune.milano.it), cinque incontri sul territorio da martedì prossimo al 17 luglio e brochure distribuite in città riguarda la riapertura di cinque tratti dei Navigli coperti tra gli anni Trenta e Sessanta. In totale due chilometri, ma con il ripristino idraulico di sette chilometri di vie d’acqua. Il primo tratto da riaprire, di 850 metri, è in via Melchiorre Gioia: da Cassina de’ Pomm a via Carissimi. Il secondo è alla Conca dell’Incoronata, da viale Monte Grappa a via Castelfidardo (230 metri). Il terzo è in via Francesco Sforza (da via Laghetto a corso di Porta Romana): 410 metri. Il quarto è in piazza Vetra e via Molino delle Armi, 300 metri da via Vettabbia a corso di Porta Ticinese. Il quinto è la Conca di Viarenna, da via Marco d’Oggiono alla Darsena (260 metri). Il costo della prima fase del progetto ammonta a 150 milioni di euro.

Una spesa che il Comune vorrebbe condividere, almeno in parte, con la Regione, ma la Giunta Fontana non ha ancora deciso quanto investire. Intanto due esponenti del Comitato scientifico, Antonello Boatti e Marco Prusicki, entrano nei dettagli. Sala parla di «operazione di sostanza, non di forma. Vorrei che prima della fine del mio mandato (2021, ndr) partano i lavori. E vorrei una città dalla mia parte, perché andare avanti senza il consenso della gente non è saggio». Fabrizio De Pasquale (FI), però, si schiera contro: «Questo progetto non è la valorizzazione dei Navigli, ma un tubo di sette km con cinque piscine». Il dibattito è iniziato.

 

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