Arrestato il latitante Antonino Calì: deve scontare 30 anni per traffico di droga

Gli agenti della Squadra Mobile lo hanno bloccato all'ingresso della metropolitana. Calì era evaso dai domiciliari nell'ottobre del 2018

L'arresto del latitante Antonino Calì

L'arresto del latitante Antonino Calì

Milano - E' stato arrestato ieri a Milano dalla polizia il latitante Antonino Calì, condannato a una pena complessiva di 29 anni, 8 mesi e 14 giorni di carcere e destinatario di un mandato di arresto europeo. L'uomo si era reso irreperibile dall'ottobre 2018, quando era riuscito a evadere dai domiciliari dopo aver manomesso il braccialetto elettronico. Gli agenti della Squadra Mobile di Roma insieme ai colleghi di Milano lo hanno bloccato ieri mattina all'ingresso di una fermata della metropolitana. "Sono io, Antoninò Calì", ha subito ammesso l'uomo ai poliziotti. 

Calì era stato arrestato l'ultima volta nel 2013 dopo una complessa attività di indagine nei confronti un'associazione operante in varie attività illecite, tra le quali, il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, le estorsioni, i reati contro la persona, il riciclaggio e il reimpiego di risorse economiche di provenienza illecita in attività imprenditoriali. Dopo un periodo in carcere, a maggio 2018 aveva ottenuto la concessione degli arresti domiciliari da scontare nella clinica "Villa Ardeatina" di Roma. Il 3 ottobre, dopo aver manomesso il braccialetto elettronico, era evaso facendo perdere le proprie tracce. Da allora si era reso irreperibile fino a quando nel 2020 le indagini della Squadra Mobile di Roma lo localizzavano in Spagna, in particolare a Valencia. Recentemente, però, l'attività investigativa ha registrato il suo posamento a Milano.

Così, in collaborazione con la Squadra Mobile di Milano, sono partite le ricerche e il cerchio si è ristretto alla zona di Porta Venezia: individuato il possibile appartamento in via Paolo Frisi, gli agenti hanno cominciato dei servizi di osservazione, appostandosi in una terrazza che affacciava sul cortile. Ieri le forze dell'ordine hanno notato un uomo dalle sembianze simili al ricercato uscire dal palazzo e dirigersi a piedi verso la metropolitana. E' scattato il blitz: Calì è stato bloccato all'ingresso della stazione. Il latitante, resosi conto di trovarsi di fronte alle forze dell'ordine, ha subito esclamato: "Sono io Antonino Calì".

Con sé aveva un documento falso, nello specifico una carta d'identità valida per l'espatrio. Inoltre, deteneva 1.200 euro, che sono stati sequestrati, e documentazione aerea comprovante il suo arrivo da Valencia, nonché le chiavi di casa della sua abitazione iberica, trovati a seguito di perquisizione domiciliare nell'apprtamento milanese preso in affitto tramite un'agenzia immobiliare.

Lunga e consistente la carriera criminale di Antonino Calì, che ha iniziato nel 1998 a trafficare con la droga e a fare quindi i conti con la giustizia. Nel 1999 è stato condannato perché facente parte di un'associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Tornato libero nel 2003, ha subito ripreso a spacciare droga, non disdegnando il perseguimento di reati contro il patrimonio, la frode, la ricettazione. Nel 2007 è finito ancora in manette per possesso di armi clandestine. Una volta scarcerato, ha ancora ripreso gli affari illeciti, anche con clan di primo livello della criminalità come i Casamonica, i Gambacurta e i Pelle di Locri, ma soprattutto col noto clan camorristico dei Pagnozzi.

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