Caso Antinori, gli ovuli "rubati": le firme non sono del ginecologo

Resta il mistero su chi abbia firmato i moduli

Severino Antinori

Severino Antinori

Milano, 25 novembre 2017 - Resta il mistero su chi abbia firmato i moduli del consenso informato all’intervento del 5 aprile 2016 sull’infermiera spagnola, presunta vittima di un prelievo forzato di ovociti da parte del ginecologo Severino Antinori, sotto processo a Milano. Se una prima parte della perizia grafologica, disposta dal Tribunale, aveva stabilito poco più di due mesi fa che quelle firme non erano certamente della giovane, la seconda parte della relazione, depositata ieri, ha accertato che per cinque «sigle» sulle otto totali ci sono «limitate compatibilità» con la grafia di Antinori «non sufficienti», però, per attribuirle al medico. Tra l’altro, nelle conclusioni della seconda tranche della perizia viene anche chiarito che tutte le otto «sigle» apposte sui moduli per il consenso al prelievo degli ovuli non sono nemmeno attribuibili ad altri tre imputati.

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