Caso Antinori, teste: "Per embrioni voleva 28mila euro"

La paziente ai giudici: "Io minacciata di non averli se non pagavo"

Severino Antinori

Severino Antinori il ginecologo imputato a Milano con l' accusa di aver prelevato forzosamente otto ovuli a una giovane infermiera spagnola, fuori dall'aula dove ha preso il via l' udienza preliminare a suo carico a Milano, 20 luglio 2016.

Milano, 27 aprile marzo 2017 - Caso Antoniori, nuova udienza del processo a carico del ginecologo e di altre tre persone con al centro il presunto prelievo forzato di ovuli a una infermiera. Oggi è stata sentita come teste una paziente che si era sottoposta ad alcune terapie in vista di un intervento di impianto di embrioni e ha raccontato: "Antinori mi disse: 'se non paghi, i tuoi embrioni li rivedi tra 20 anni'".

La signora, per altro anche psicologa alla clinica Matris di Antinori, ha raccontato di avere deciso un anno fa di sottoporsi alle tecniche di fecondazione assistita insieme al compagno, data la "fama" di Antinori. "C'era un rapporto di amicizia con il professore" ha aggiunto. La donna ha riferito che Antinori le avrebbe inizialmente chiesto tramite la sua segretaria Marilena Muzzolini (anche lei imputata) "la cifra di 6.000 euro" per poi mandarle un messaggio giorni dopo in cui si specificava che il prezzo "era aumentato fino a 10.800 euro". Cifra che, ha specificato il teste, è "aumentata diverse volte in pochi giorni, arrivando fino a 28mila euro".

La paziente, dopo aver spiegato di avere chiesto "più volte, piangendo, di sapere il prezzo esatto dell'intervento e di essersi sentita rispondere dal ginecologo che non c'era un tariffario preciso", ha riferito di avere ricevuto insieme al compagno la telefonata di Gianni Carabetta (accusato con il medico di un episodio di tentata estorsione) che «si presentò, con toni minacciosi, come un amico 'calabrese' di Antinori. Questa persona mi disse che se non avessimo pagato subito 20 mila euro ci sarebbero state delle conseguenze. Dall'altra parte del telefono, insieme a Carabetta, c'era anche Antinori che ha dato del 'pezzo di m...' al mio fidanzato". La donna ha sottolineato di avere infine pagato ad Antinori la cifra di 16.800 euro e di avere continuato a lavorare nella clinica "per responsabilità professionale" fino alla fine di aprile 2016. Quando il rapporto di lavoro si è concluso, ha detto la teste, "Antinori mi ha chiesto scusa, mi ha anche mandato dei fiori. Ma il male che mi ha fatto è stato grandissimo".

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