Milano, crescono economia e occupazione ma la Cassa integrazione non cala

Milano - L’occupazione torna ai livelli pre-Covid, l’economia ingrana anche nei settori più colpiti dalla pandemia, ma il ricorso alla cassa integrazione non scende come dovrebbe. Gli ammortizzatori sociali, infatti, nonostante il netto calo rispetto all’impennata del 2020 provocata dal Covid restano ancora a livelli di molto superiori rispetto al 2019. Un'anomalia che emerge dai dati analizzati dalla Cisl milanese, e riguarda tutti i settori.

"Il ricorso alla cassa integrazione ancora ad alti livelli – spiega Eros Lanzoni, della segreteria milanese – stride con i dati economici che dipingono una crescita, sia produttiva che occupazionale, proseguita nonostante il fattore energia e la crisi globale. Gli imprenditori, che lamentano difficoltà nel trovare personale, dovrebbero porsi alcune domande, e aiutarci a capire i motivi di questa anomalia. Potrebbe essere dovuta a un ricorso alla cassa integrazione anche da parte di aziende non realmente in crisi, oppure a escamotage per nascondere lavoro grigio".

Nel 2019, nella Città metropolitana, erano state autorizzate 13.071.553 ore di cassa ordinaria, straordinaria o in deroga. Nel 2020, per effetto del Covid e del blocco dei licenziamenti, l’impennata: 311.510.167 ore. Nel 2021, con 183.917.911 ore, è iniziata una discesa, proseguita anche nel 2022. L’anno scorso sono state autorizzate 27.802.785 ore: livelli in forte calo ma ancora doppi rispetto al pre-Covid, con un “ritorno alla normalità“ ancora lontano. Un discorso analogo anche per i fondi di solidarietà, ammortizzatori sociali usati per settori come commercio e servizi. Nel 2019 erano state autorizzate 466.867 ore in Lombardia. Nel 2022 siamo ancora a quota 19.796.950.